Elisabetta Esposito per www.gazzetta.it
INSULTI RAZZISTI A KALIDOU KOULIBALY
La sensazione è che di insulti e ululati razzisti non si voglia davvero più sentir parlare. Non è più tempo di questioni chiuse con una multa e l’etichetta di “brutto episodio”. Ora occorre approfondire, capire, punire. Anche per questo ieri il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha preso tempo, evitato immediati provvedimenti verso la Fiorentina dopo i cori discriminatori rivolti in particolare a Kalidou Koulibaly al termine del match con il Napoli domenica al Franchi.
Non è il momento di sanzioni frettolose, su certe forme di intolleranza bisogna agire per far sì che non si ripetano più. Il giudice ha infatti “preso atto dell’apertura di un apposito procedimento di indagine da parte della Procura federale volto all’accertamento dei fatti e alla individuazione dei responsabili” e ha deciso di riservarsi “in esito al procedimento stesso di adottare le conseguenti misure, ove di competenza”.
INSULTI RAZZISTI A KALIDOU KOULIBALY VICTOR OSIMHEN
AL LAVORO
Insomma, si attende il lavoro della Procura Figc di Chinè, che finora ha ricevuto la piena collaborazione della Fiorentina per identificare i responsabili, circostanza che potrebbe anche risultare determinante per definire gli effetti sanzionatori dell’indagine visto che, secondo le recenti norme federali, in caso di collaborazione fattiva della società con le forze dell’ordine la responsabilità oggettiva potrebbe ridursi ma anche annullarsi.
Al lavoro c’è infatti anche la Digos di Firenze, a cui il club ha già fornito tutto il materiale che aveva a disposizione. Dalle prime indicazioni si dovrebbe trattare di un tifoso in particolare e si stanno vagliando le immagini per procedere all’identificazione.
COME A TORINO
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Certo, il sistema di videosorveglianza della Curva Fiesole, da cui è partito quel “scimmia di m....” denunciato dallo stesso Koulibaly, è a norma, ma non all’avanguardia come quello che allo Stadium juventino ha permesso di individuare il tifoso che insultò Maignan. Il lavoro dunque continua, a caccia di certezze.
Il club toscano, multato dal giudice sportivo con un’ammenda da 10 mila euro per “cori insultanti di matrice territoriale” verso i tifosi del Napoli, è il primo a sperare che si trovi il colpevole che, come ha già annunciato, verrà bandito per sempre dallo stadio viola. E ieri il d.g. Barone avrebbe parlato nuovamente con Koulibaly per ribadirgli la propria solidarietà.
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LA TESTIMONIANZA DI UN TIFOSO VIOLA
Il Corriere Fiorentino riporta la testimonianza di un tifoso viola presente al Franchi domenica, in occasione di Fiorentina-Napoli. Sceglie di comparire sul quotidiano con un nome di fantasia, Marco, perché teme ritorsioni.
Dice di andare in curva Fiesole da 20 anni:
«In tutto saranno state al massimo una ventina le persone sparse qua e là che hanno pronunciato offese razziste durante e dopo la partita. Nel finale erano a una decina di metri, ho provato a interagire chiedendo di smetterla, ma tanto era inutile. Anzi, mi sono pure beccato degli insulti. E così è successo a una donna che stava accanto a me, le hanno detto di farsi gli affari suoi proprio perché donna.
fiorentina napoli
Quello che alla fine mi ha ferito di più, però, è la figura meschina che ha fatto tutta la città di Firenze. Non ce lo meritiamo questo trattamento, la stragrande maggioranza di quelli che frequentano lo stadio non sono razzisti. Non lo è la tifoseria, ma bastano due o tre persone che iniziano con i buu razzisti e purtroppo c’è chi li segue. Magari succede anche a persone che razzisti non sono, anzi, ma quando sono lì poi finisce che si fanno trascinare, soprattutto se le cose si mettono male».
VICTOR OSIMHEN FIORENTINA napoli
Continua descrivendo il momento in cui Koulibaly è stato insultato.
«Uscendo, Koulibaly ha esultato verso la curva e da lì è partito tutto. È suonata come una provocazione, ma questo non giustifica niente: potevano urlargli di andarsene, mandarlo a quel paese al massimo, come succede spesso allo stadio e come sarebbe successo con altri calciatori non di colore».
Gli insulti, conferma Marco, non sono stati diretti solo al senegalese.
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«Ma non è successo solo a Koulibaly. Durante la partita ci sono stati buu e offese anche nei confronti di Osimhen, più che altro in occasione di qualche sceneggiata che ha fatto, provando ad accentuare i contatti con i difensori della Fiorentina. Un comportamento incomprensibile perché anche noi in squadra abbiamo giocatori di colore e ci siamo arrabbiati quando ci hanno offeso Vlahovic».
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