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    “LA DISCUSSIONE SULLA LEGGE ELETTORALE SOLO DOPO L'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO. ORA NON CI SONO LE CONDIZIONI” – LETTA PUNGE SALVINI: IL CENTRODESTRA SI È BLOCCATO IN UN ARROCCO INTERNO. DETERMINATO DALLA SCELTA CHE STANNO FACENDO DI STARE INTORNO A BERLUSCONI E A UNA SUA EVENTUALE CANDIDATURA – LA REPLICA DI SALVINI: “NOI COMPATTI, NON CI DETTA L’AGENDA LA SINISTRA”


     
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    Da lastampa.it

     

    enrico letta matteo salvini meeting rimini enrico letta matteo salvini meeting rimini

    «La discussione sulla legge elettorale potrà prendere corpo solamente dopo l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Prima tutto è bloccato, il centrodestra si è bloccato in un arrocco interno, determinato dalla scelta che stanno facendo di stare intorno a Berlusconi e a una sua eventuale candidatura, quindi non vedo oggi le condizioni perché si possano fare discussioni produttive prima dell'elezione del Capo dello Stato».

     

    Lo ha detto il leader del Pd Enrico Letta, entrando nel complicato dibattito sull’intreccio tra elezioni per il Colle e riforme. Che, sulla Lega, ha aggiunto: «Nella Lega mi sembra abbia già vinto la linea Salvini, ma non avevo dubbi. Su quel dibattito interno aveva già chiaramente vinto la linea Salvini e ne prendiamo atto. Ma non avevo dubbi, era un gioco delle parti».

     

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    «Il Pd – ha proseguito Letta parlando dello stato d’emergenza – seguirà le indicazioni e le scelte del governo che finora ha lavorato bene, e penso che se proporrà la proroga dello stato di emergenza vuol dire che questo sarà necessario e noi appoggeremo una eventuale richiesta del governo di prorogarlo». «Tuttavia ciò che è più importante - ha aggiunto il leader del Pd - è il rigore sull'applicazione delle regole che ci siamo dati.

     

    Le regole ci consentono la libertà della nostra vita privata, di divertimenti, di cinema, ci consentono la vita lavorativa, la continuità istituzionale. Manteniamo queste regole e allora saremo in grado di farcela. Non molliamo sull'applicazione delle regole - ha concluso -, altrimenti dovremo ragionare di nuovi lockdown e nessuno ha voglia di fare ragionamenti del genere».

     

    ENRICO LETTA MATTEO SALVINI ENRICO LETTA MATTEO SALVINI

    «Rivendico come scelta del Pd - ha aggiunto Letta - di mantenere alta l'attenzione, perché la quarta ondata di pandemia ha bisogno di politiche serie e di reazioni all'altezza da parte delle istituzioni. Abbiamo visto quello che sta succedendo in Austria, i messaggi dalla Germania, la Gran Bretagna. L'Italia ha fatto le scelte giuste fino adesso e vorrei che continuasse su questa strada». Per Letta, «la strategia è basata su due parole: sicurezza e libertà.

     

    Il rigore sul Green pass ci consentirà di evitare nuovi lockdown. Chi non vuole il Green pass vuole il lockdown: credo che questo sia molto semplice. La scelta austriaca mi sembra interessante da questo punto di vista. Quindi io mando un messaggio: è assolutamente fondamentale che il nostro Paese mantenga il rigore e che questo rigore riesca effettivamente a farci uscire definitivamente dalla pandemia».

     

    ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

    E a proposito di condizioni interne ai partiti, la Lega è effettivamente impegnata a ricucire, o ad alimentare la tregua – chissà quanto duratura – tra Salvini e Giorgetti. «Mi sembra più che abbia avuto qualche problema di intendimento o fraintendimento con Bruno Vespa ma se lo chiariranno loro. Non faccio il mediatore», ha detto il leader della Lega riferendosi allo scontro con il suo ministro. Salvini ha ripetuto che «entrare nei Popolari in Europa non è come citofonare come fosse uno scherzetto di Halloween. Il mio scopo non è seguire la sinistra, ma consolidare il centrodestra».

     

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    Ma sul punto di fondo, il Capitano insiste: «Noi siamo alternativi alla sinistra. In Ue il problema non è portare la Lega in gruppetti che inseguono la sinistra, perché se noi politicamente e culturalmente inseguiamo la sinistra abbiamo perso. L'agenda la dobbiamo scrivere noi. Se inseguiamo la sinistra politicamente e culturalmente abbiamo perso. Se il nostro obiettivo è farci fare i complimenti sui media vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa».

     

    Il ragionamento di Salvini è questo: «Se c'è un centrodestra asservito alla sinistra il mio compito non è inseguire la sinistra, è portare il centrodestra a tornare ad essere in Italia e in Europa orgogliosamente centrodestra, conservatore, liberale, rivoluzionario e costruttivo». Su questo, ha detto, «il mio rapporto con Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e tutti gli altri amici del centrodestra sarà ancora più importante. Il nostro non è un rapporto di comodo».

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