Luca Guerra per bari.repubblica.it
Diventa un caso politico la presenza di uno smartphone tra le mani di Alba Parietti, scelta per interpretare Elvira da Cordova, nel corso del corteo storico per della Disfida di Barletta.
ALBA PARIETTI RIEVOCAZIONE DISFIDA DI BARLETTA
La Parietti era stata fotografata mentre nel corso della rievocazione della disputa tra 13 cavalieri italiani guidati da Ettore Fieramosca e altrettanti cavalieri francesi usava lo smartphone non solo per foto e video da postare sui social, come da accordi presi con l’amministrazione comunale, ma anche per effettuare una telefonata o concedersi a selfie con i passanti. Il tutto passeggiando tra nobili, dame, sbandieratori e mangiafuoco vestiti con abiti del 1503, anno in cui la Disfida è collocata da calendario.
Un comportamento stigmatizzato anche dal pubblico attraverso i social network. Il dettaglio non è passato inosservato, tanto da approdare sui banchi del consiglio comunale. Gli altri punti all’ordine del giorno, fra cui alcuni debiti fuori bilancio e il Documento unico di programmazione, non sono nemmeno stati affrontati tra nodi politici nella maggioranza e assenze giustificate.
Così la Disfida e i nostri sostenuti per gli eventi legati alla sua rievocazione sono diventati l’argomento predominante. E la querelle è diventata politica, con il centrosinistra all’attacco del sindaco Mino Cannito.
ALBA PARIETTI RIEVOCAZIONE DISFIDA DI BARLETTA
A evidenziare per prima il comportamento della Parietti sono stati i consiglieri comunali di Coalizione Civica Carmine Doronzo e Michela Diviccaro con una domanda di attualità rivolta al primo cittadino. «Quello visto nel corteo è un comportamento - le loro parole - che denota mancanza di rispetto verso la tradizione, la spesa pubblica, la cittadinanza, il buon nome dell’evento e la sua credibilità di rievocazione storica».
Le opposizioni hanno anche chiesto spiegazioni sui 228mila euro spesi per la il corteo e tutti gli eventi collaterali allo stesso, dando vita a un aspro confronto in aula che ha costretto il presidente del consiglio comunale anche a sospendere la seduta.
alba parietti
Sul tema è intervenuto anche il Pd cittadino, parlando di «mancanza di rispetto intollerabile» e invitando «il sindaco Cannito a un gesto di lealtà politica verso la città: la liberi da lui e da tutti questi personaggi del teatro dell’assurdo».
Di fronte alla richiesta di revocare il cachet, «pagato con i soldi dei contribuenti», in aula consiliare è arrivata anche la replica di Oronzo Cilli, assessore comunale alla cultura. «Non potevamo perquisire gli ospiti - la sua spiegazione - di sicuro possiamo invitare loro a non usare i cellulari ma non possiamo fare perquisizioni. Parietti, piaccia o no, è un personaggio nazionale e quando fa qualcosa se ne parla».
La spiegazione di Alba Parietti è arrivata nella mattinata del 20 settembre, cinque giorni dopo il corteo. «Sì, ho usato il telefono - inizia così messaggio affidato dalla conduttrice e attrice originaria di Torino ai canali social - domenica mattina mi era stata comunicata la morte di una persona a me molto cara ed ero devastata. Ho stretto mani, sorriso per tutta la sera, senza mai fare trapelare il mio stato d’animo, esattamente come un’artista fa. Poi dopo ore di corteo ad un certo punto ci siamo fermati e ho chiesto il telefono in un momento di stallo per chiamare una persona a cui voglio bene.
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Ne avevo bisogno. Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti in ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno. Show must go on, la verità è solo questa. Sono un essere umano. Ho avuto bisogno di conforto ma so di avere messo quella sera tutta la mia professionalità e forza».
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