Emanuela Minucci per La Stampa
disney storyliving
Il progetto ha un nome dal sapore virtuale, «Storyliving», ma sarà fatto di spiagge, palme e mattoni veri. E viverci sarà una cosa felice come abitare a Paperopoli o Topolinia, dove il massimo degli imprevisti è trovarsi fra i piedi Pippo per un weekend. Ecco la nuova idea-business di Disney: sviluppare un masterplan di una serie di villaggi residenziali, progettati dallo staff creativo dell’azienda, in modo da offrire la stessa edulcorata tranquillità dei suoi parchi a tema.
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Finora è stata annunciata una sola location: una comunità da 1900 unità abitative denominata Cotino, che verrà costruita nella città di Rancho Mirage nella Coachella Valley, in California – una località in cui visse lo stesso Walt Disney.
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Il concept per il villaggio mostra ville, condomini e complessi residenziali raggruppati intorno a una «grande oasi» di circa 10 ettari, che secondo la Disney offrirà «limpide acque turchesi» alimentate dalla tecnologia Crystal Lagoons, già usata nei suoi resort. Cotino ospiterà anche negozi, ristoranti e un hotel sulla spiaggia, così come un programma di intrattenimento e attività firmate Disney durante tutto l’anno.
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Ci si potrà abitare, ma anche entrarci con un pass
Anche il pubblico non residente potrà visitare Cotino acquistando un pass giornaliero, mentre una parte del villaggio sarà riservata a chi ci abita. Al momento non sono ancora stati annunciati i prezzi degli alloggi e le possibili opzioni di finanziamento, così come la data di inizio dei lavori o del possibile insediamento dei residenti.
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Gli esperti di story-living
«Mentre ci prepariamo ad entrare nel nostro secondo secolo, stiamo sviluppando nuovi ed eccitanti modi per portare la magia di Disney alle persone ovunque si trovino, espandendo lo storytelling allo storyliving», ha dichiarato Josh D’Amaro, presidente di Disney Parks, Experiences and Products.
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Le nuove residenze permetteranno di riconvertire una parte del personale dei parchi tematici, messi a dura prova dalla pandemia, che gestiranno le comunità a cominciare dall’accesso a esperienze curate come la programmazione del benessere, gli spettacoli dal vivo, lezioni di cucina, seminari e iniziative filantropiche.