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    I RICAVI STREAMING-ZITI DEL CINEMA - LA DISTRIBUZIONE SIMULTANEA DEI FILM SIA NEI CINEMA CHE NELLE PIATTAFORME DIGITALI HA PORTATO A MINORI RICAVI E SALE VUOTE, CHE NON SONO COMPENSATI DAI RICAVI PRODOTTI DAI SERVIZI STREAMING - IL FENOMENO POTREBBE ESSERE SPIEGATO DALL'AUMENTO DELLA PIRATERIA, CON I TITOLI CHE SONO SUBITO DISPONIBILI IN VERSIONE AD ALTA DEFINIZIONE (MENTRE PRIMA BISOGNAVA ASPETTARE ALMENO L'USCITA DEL DVD) E PRONTI PER ESSERE COPIATI…


     
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    Franco Montini per “la Repubblica - Affari & Finanza”

     

    cinema covid 6 cinema covid 6

    La distribuzione simultanea sia nei cinema che in streaming negli Usa ha portato a sale vuote e minori ricavi. Il caso Italia Complice pandemia e restrizioni, negli ultimi mesi diversi film sono stati distribuiti contemporaneamente nelle sale e in streaming. Lo scopo era raggiungere quel pubblico che, a causa di paure e timori di contagio, aveva interrotto la frequentazione del grande schermo, offrendo i film in visione domestica.

     

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    Il Covid, insomma, è stata l'occasione per sperimentare una nuova modalità di consumo, caldeggiata da chi ritiene che l'evoluzione delle tecnologie renda obbligatoriamente necessario modificare la tempistica e le modalità nella visione dei film. In altre parole, secondo alcuni addetti ai lavori, l'uscita dei film dovrebbe essere libera e contemporanea su tutti i mezzi, per facilitarne il consumo con conseguente aumento dei ricavi.

    le performance degli ultimi film usciti lo stesso giorni in sala e su streaming le performance degli ultimi film usciti lo stesso giorni in sala e su streaming

     

    Ma è proprio così? L'esperienza di questi mesi non sembra confermarlo. Negli Usa Wonder Woman 1984, uscito in sala e su Hbo Max il 25 dicembre 2020, ha incassato 166 milioni di dollari, contro gli oltre 800 del primo episodio del 2017 e i ricavi prodotti dalla piattaforma non hanno affatto compensato la perdita della sala.

     

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    Un altro blockbuster Black Widow, distribuito lo scorso luglio in contemporanea in sala e su Disney+, ha totalizzato 183,6 milioni di dollari sul mercato Usa, 196,1 milioni sul mercato internazionale, per un totale di 379,5 milioni, cifra abbondantemente al di sotto degli abituali livelli dei film tratti dai fumetti Marvel, anche aggiungendovi gli 80 milioni di dollari dei ricavi della piattaforma. Inoltre proprio a causa della disponibilità del film su Disney+, nel secondo week end, Black Widow ha fatto registrare in sala un calo degli incassi del 68% rispetto all'esordio, cifra molto più alta di quanto accade normalmente. Si tratta di un fenomeno comune a tutti i film proposti, come si dice in gergo, day&date, ovvero in contemporanea su grande e piccolo schermo.

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    Per ciò che riguarda Disney+, come rivela Boxoffice, la rivista italiana leader nel settore cinema, ad essere penalizzati sono stati anche Jungle Cruise e Crudelia. Anche sulla piattaforma streaming HBO Max, che offre i film gratuitamente per tutti gli abbonati, le performance dei titoli usciti day&date, come Dune, Godzilla vs. Kong, Space Jam: New Legend hanno fatto registrare nel secondo week end di programmazione in sala forti diminuzioni di presenze e incassi.

     

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    Il fenomeno si spiegherebbe con un'impennata della pirateria: avendo a disposizione un film nella versione 4k dello streaming, i pirati hanno facilità ad inondare il mercato di copie pirata di buona qualità. In Italia durante il periodo pandemico, approfittando delle possibilità di usufruire dei benefici di legge previsti per le produzioni nazionali senza necessariamente approdare in prima battuta in sala, alcuni film sono stati dirottati direttamente sulle piattaforme.

     

    il cinema in streaming il cinema in streaming

    Non essendo resi pubblici il numero dei contatti è difficile stimarne l'esito e, tuttavia, l'impressione che il fenomeno non abbia incontrato grande successo. Intanto un decreto ministeriale ha nuovamente fissato a 90 giorni, le windows, ovvero il termine temporale fra uscita in sala e successivi sfruttamenti. La regola vale solo per i film italiani e, pertanto, le majors americane non sono sottoposte ad alcun vincolo.

     

    Negli Usa Warner Bros ha fissato a 45 giorni la finestra tra uscita in sala e programmazione su HBO Max e si potrebbe immaginare che qualcosa di simile potrebbe essere attuato anche nel nostro paese. Ma sarebbe più equo che le regole valessero per tutti indistintamente.

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    «Del resto- commenta Massimiliano Orfeo, amministratore delegato di Vision Distribution- è dimostrato che le windows garantiscono il massimo valore possibile al film e a tutti i soggetti della filiera. I titoli che arrivano sulle piattaforme successivamente all'uscita in sala non vengono penalizzati nel consumo in rete; anzi un grande successo ottenuto nel box office sala accresce il valore del film sulla rete.

     

    SPETTATORI AL CINEMA SPETTATORI AL CINEMA

    Sale e piattaforme non devono considerarsi concorrenti nemiche: è necessario creare dei meccanismi virtuosi, costringendo le piattaforme ad investire di più nel cinema, realizzando film sempre più grandi e più forti. La sala non deve temere per il proprio futuro perché resta un'esperienza unica e imprescindibile. Se mai è il futuro delle piattaforme ad essere più incerto a causa della rapida obsolescenza delle tecnologie. Nel giro di pochi anni quelli che erano stati considerati i potenziali assassini del grande schermo, prima i Vhs, poi i Dvd, sono scomparsi o sono stati ridimensionati: la sala è sempre la stessa».

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