Maria Giuseppina Buonanno per “Oggi”
nancy brilli
Nei giorni scorsi è tornata a casa, a Roma, dopo le riprese, sull’isola di Malta, del film “Un weekend particolare”. Intanto, Nancy Brilli, 58 anni, è al cinema con “Amici per la pelle” e si prepara a tornare in teatro, a febbraio, con “Manola”, testo tratto dal libro di Margaret Mazzantini.
L’attrice interpreta Anemone, donna sensuale e spumeggiante, e ha appena scattato delle foto un po’ osé. «Le ho fatte un po’ per gioco durante la tournée teatrale», dice Nancy. È decisamente sexy, ma non c’è un segreto particolare in questa sua essenza. «Credo conti molto imparare a volersi bene. Ho lavorato tanto con me stessa per superare la mancanza di autostima. Col tempo ho capito che, a partire da Francesco, mio figlio, ho fatto cose buone nella vita».
Dove porta la sua origine ucraina?
«Lontanissimo. Credo al bisnonno del bisnonno paterno. Mio padre era dirigente d’azienda, a Roma. Mia madre, segretaria in una casa discografica, era romana da otto generazioni. Comunque, alla pace tra Ucraina e Russia devo credere. La speranza deve illuminare».
nancy brilli roy de vita 3
A 10 anni ha perso sua madre, per un tumore: che cosa le è mancato di più di quella assenza?
«Ho perso lei e improvvisamente tutta la famiglia. La parte materna e quella paterna hanno cominciato a guerreggiare tra loro. Sono cresciuta pensando di non interessare a nessuno. Il periodo più difficile per me è stato quello dell’adolescenza. Non mi sentivo ascoltata. Volevo scappare, mi sentivo sbagliata. Mi dicevano che ero sbagliata. Sono andata via di casa a 18 anni. Molto dopo ho cercato di essere la madre che avrei voluto avere».
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In Amici per la pelle è mamma di un ragazzo che affronta un trapianto di fegato. Il film si ispira a una storia vera e lei recita con Massimo Ghini, che interpreta suo marito e che nella vita lo è stato davvero: com’è questo intreccio di relazioni?
«Questo per me è un film di affetti. Nella vita, io e Massimo siamo amici dell’attore Rodolfo Laganà, padre di Filippo, protagonista del film nel ruolo di sé stesso. Io interpreto Gloria, madre di Filippo ed ex moglie del chirurgo Roy de Vita, che è stato mio compagno per 15 anni. In questo caso il cinema è vita vissuta, carne viva, sentimenti. Il set del film è stato emotivamente intenso. Filippo ci teneva a raccontare la sua storia, anche se ha riportato alla memoria sofferenza. E poi c’è Rodolfo, che combatte con la sclerosi multipla».
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Come si è ammalato Filippo?
«Tre anni fa, durante un viaggio in America, Filippo, che oggi ha 28 anni, per una malattia congenita ha avuto un problema grave al fegato che ha richiesto il trapianto. Lo ha fatto in Italia. Gloria, figlia di un luminare della medicina, mi ha raccontato il loro dramma».
È per la donazione degli organi o non ci pensa?
«Ci ho già pensato. Sono favorevole».
Che rapporto ha lei con salute e malattia? È ipocondriaca, spensierata, razionale?
«Sono fatalista. Ma cerco di tenermi sotto controllo. Ho sempre combattuto con l'endometriosi che mi portava un ciclo mestruale continuo, anemia, e mi dava dolori forti, da cadere per terra. A 30 anni, per una cisti tumorale, mi hanno tolto un ovaio e una tuba. Ho fatto otto operazioni. Ma poi è nato Francesco. Sono stata fortunata».
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Francesco è nato dal suo matrimonio con il regista Luca Manfredi, figlio di Nino.
«La gravidanza e la nascita di mio figlio hanno rappresentato il periodo più felice della mia vita. Non ci speravo, ero consapevole delle difficoltà. Per questioni ormonali, anche gli alti e bassi dell'umore scomparvero. Oggi Francesco, che ha 22 anni e mezzo e si è laureato a Londra in Fashion business con il massimo dei voti, sta facendo un tirocinio in un'azienda di moda italiana».
Lei e Massimo Ghini, coniugi nel film, siete stati moglie e marito dal 1987 al 1990: che effetto le ha fatto ritrovarlo in questo ruolo?
«lo e Massimo ci siamo sposati per allegria. Stavamo bene insieme, ridevamo molto e dopo sei mesi eravamo moglie e marito. Il matrimonio non è andato male, è andato corto».
Come mai?
«Diciamo che a me piace la fedeltà e lui era un tipo generoso nelle relazioni amorose. Il matrimonio è stato breve, ma felice. E siamo anche oggi buoni amici. Poi, quando ho sposato Luca, ho sentito un grande senso di famiglia. Ho creduto che il matrimonio potesse essere per sempre. Avevo "sposato" anche i suoceri. Invece, è finito tutto. Lui ha sempre altro da fare. Oggi fa la sua vita. Ha quattro figli».
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Come erano i rapporti con i suoceri?
«Con Nino misurati: non era un uomo molto espansivo e affettuoso. A Erminia sono stata molto legata. Poi sono arrivati gli schieramenti contrapposti».
Ora è innamorata, fidanzata?
«Né innamorata, né fidanzata. L'ultima storia d'amore lunga è stata quella con Roy. Si dice che ci voglia la metà del tempo della durata di una relazione per superare la separazione. Non so se passeranno sette anni e mezzo. Ora sono a quattro. Ma non sono a caccia di nuovi amori. In questo periodo mi hanno corteggiata anche uomini sposati: mi fanno tristezza. La fedeltà è un valore importante. Il tradimento può capitare, ma non può essere uno stile di vita».
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Le è capitato di tradire?
«Sono stata tradita spesso. E mi è capitato di chiudere una storia, anche da un giorno all’altro, perché mi piaceva un altro».
Con Roy de Vita che rapporti ha?
«Con Roy è rimasto un senso di famiglia tra mio figlio e suo figlio. Francesco va in vacanza con loro. Per il resto, gli auguro di essere felice. Se ci so no stati tradimenti? Con gli anni, si scelgono direzioni diverse. Lo abbiamo fatto entrambi».
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La storia d'amore con il cantautore Ivano Fossati è stata tormentata...
«L'amore con Ivano è stato molto passionale, anche tumultuoso. Litigavamo spesso. Venivamo alle mani. Ma in maniera impulsiva, senza avere intenzione di farci del male. Eravamo innamorati pazzi. Ora non ci sentiamo più. Mi chiamò dopo la nascita di mio figlio. Aveva visto delle foto proprio su Oggi e mi telefonò per dirmi che era contento per me e per la mia maternità».
È stata compagna di classe di Vittoria Squitieri, figlia di Pasquale, che l'ha fatta debuttare nel 1984 nel film Claretta. Fare l'attrice era il suo sogno?
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«Studiavo in un istituto d'arte, pensavo che mi sarei occupata di grafica pubblicitaria e fotografia. Poi il primo set non mi aveva particolarmente sedotta. Squitieri durante le riprese sapeva essere anche duro, violento. Aveva un rapporto complicato con la compagna, Claudia Cardinale. Mi sono innamorata della recitazione grazie al teatro, quando dopo cin- que provini, fatti per sfida con un amico, sono stata scelta per il musical Se il tempo fosse un gambero. Recitare, cantare, ballare al Sistina è stata una rive. lazione. Quando ho messo piede sulla passerella, ho pensato: io qui mi sento a casa».
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