MELONI, IO ANDRÒ IN LIBANO E TAJANI IN ISRAELE E PALESTINA
giorgia meloni al senato 3
(ANSA) - "È già previsto che io vada in Libano, e il ministro Tajani si sta preparando per andare in Israele e Palestina la settimana prossima". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, rispondendo al senatore di Iv Enrico Borghi. "Anche con la nostra presenza - ha aggiunto - stiamo facendo tutto quello che è possibile fare".
MELONI, DOVREI ESSERE IN LIBANO VENERDÌ
(ANSA) - "Io dovrei essere in Libano venerdì". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
MELONI IN MISSIONE DAI SOLDATI ITALIANI ALTRI DUEMILA MILITARI ONU PER UNIFIL
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Anais Ginori per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU 1
[...] portare Giorgia Meloni in Libano, nella cornice di una missione in Medio Oriente. Venerdì, probabilmente. Per incontrare i soldati italiani di Unifil. Come segnale dopo gli attacchi israeliani. Viaggio rischioso, in un teatro di guerra. Difficilissimo da organizzare sul fronte della sicurezza. Scivoloso sul piano diplomatico. Per questo, in stand-by fino all’eventuale partenza.
[…] Meloni è furiosa e non prova neanche a far visita a Benjamin Netanyahu (anche se la mozione parlamentare del centrodestra oggi in Parlamento in vista del Consiglio europeo usa molte cautele verso Israele). La tappa libanese, infine: presenta evidenti complicazioni logistiche.
giorgia meloni visita i militari italiani in libano 5
Atterrare a Beirut e raggiungere in elicottero la base Onu? Oppure volare fino a Tel Aviv e muoversi da lì, senza però essere ricevuti dal governo israeliano? Tutto molto complesso, appunto. Resta la volontà di portare un messaggio di de-scalation nelle capitali mediorientali. Ne avrebbero ragionato ieri il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e il capo della Cia William Burns, a Palazzo Chigi.
Anche la diplomazia europea è concentrata sulla crisi. Nel week-end, gli stati maggiori militari di Roma e Parigi si sono scambiati valutazioni sui rischi per i soldati in Libano, allineandosi sul rifiuto di smobilitare. Un coordinamento è in corso per evitare problemi di rifornimento di cibo e risorse.
BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI
E si lavora a un rafforzamento delle modalità operative della missione, secondo uno schema che sarà discusso già domani in una videocall tra i ministri della Difesa Guido Crosetto e Sébastien Lecornu. L’obiettivo non è solo ribadire a Israele la richiesta di «cessare gli attacchi contro l’Unifil », secondo una nuova dichiarazione dei ministri degli Esteri di Italia,Francia, Germania e Regno Unito. Il passo avanti è cominciare a stabilizzare la missione.
Il mandato di peacekeeping dell’Unifil non si può toccare — sarebbe impossibile trovare una convergenza al Consiglio di sicurezza — ma si parla di aumentarne gli effettivi, che potrebbero salire fino da 10 a 12 mila unità. Il ruolo chiave spetterebbe alle Forze armate libanesi (Laf), da mandare lungo il confine per riprendere il controllo del territorio. Il generale libanese Joseph Aoun — fortemente sostenuto dagli americani — spinge per questa soluzione.
giorgia meloni visita i militari italiani in libano 2
E ha proposto di schierare in un primo tempo fino a duemila uomini lungo la Linea Blu. Al rafforzamento delle Laf potrebbero partecipare anche Emirati Arabi Uniti, Qatar e Arabia saudita: i leader Ue lo chiederanno domani a Bruxelles all’emiro del Qatar e al principe saudita Mohammed bin Salman. [...]
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