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“È stato un anno agrodolce, sia sul campo che fuori dal campo. Abbiamo ottenuto grandi risultati e delusioni inaspettate”. Inizia così la conferenza del presidente Agnelli al termine dell’assemblea ordinaria degli azionisti che ha approvato il bilancio al 30 giugno 2020. Confermata la perdita pari a 89,7 milioni di euro, rispetto a quella di 39,9 milioni dell'esercizio 2018-2019, coperta mediante utilizzo dalla riserva da sovrapprezzo azioni.
“Il raggiungimento del nono scudetto consecutivo non ha trovato il giusto riconoscimento, sia da parte nostra all'interno dei tifosi che dagli addetti ai lavori. Resto convinto che solamente tra qualche anno ci potremo rendere conto di cosa hanno significato questi risultati - le parole di Agnelli -. Un pensiero a tutte le famiglie coinvolte dal virus. Un pensiero a tutto il personale sanitario, a tutti coloro che lavorano nei presidi sanitari, per far sì che tutti abbiano la giusta assistenza”.
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Agnelli: “Le due finali perse bruciano ancora”
“A gennaio ci siamo trovati a promuovere un aumento di capitale. Un grande plauso alla direzione sportiva, a Nedved che è qui, a Paratici che non è qui perché è entrato in bolla e a Cherubini. Un plauso anche a Stefano Braghin che è il miglior dirigente di calcio femminile presente in Italia e all’Under 23, con un trofeo vinto e che esponiamo al J|Museum. Un plauso va a Fabio Pecchia che ha fatto un ottimo lavoro, avere un Under 23 che porta a casa un trofeo è qualcosa di importante e inaspettato. Da un punto di vista sportivo ricordo anche le delusioni, con due finali perse che ci bruciano ancora e l'eliminazione dalla Champions League che non ci ha soddisfatto”.
Agnelli: “Ristrutturata la società”
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“Fuori dal campo mi piace citare i ricavi dalle sponsorizzazioni che hanno subito un aumento di 20 milioni rispetto all'anno precedente. E il fatto che il marchio della Juventus su Instagram sia diventato il primo marchio italiano superando Gucci ed è un segno della dimensione della Juventus per andare a sfruttare l'enorme platea che abbiamo. Nella ristrutturazione della società ora abbiamo due riporti con l'Area Football affidata a Paratici mentre quella Business a Stefano Bertola. Cherubini diventa Football director mentre io e Pavel ci divideremo i compiti su Area Football e Business. Gli obiettivi sono il perfezionamento della coesistenza tra le due aree e la promozione dei talenti in tutte le aree".
Agnelli: “Non possiamo fare smart working”
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"Va riconosciuto al mondo del calcio e in particolare alla Serie A che ci sono 4 mila persone sottoposte a uno screening continuo, per cui il positivo viene immediatamente posto in isolamento e questo non genera rischi per la società. Ovviamente questo comporta un investimento importante da parte dei club ma è un modo per tutelare le nostre attività, altrimenti possiamo chiudere. Non possiamo fare smart working".
Agnelli: “Competizioni europee? C’è anche l’interesse economico”
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"I miei ringraziamenti vanno ai ministri competenti, al presidente federale che ci hanno permesso di individuare un protocollo per andare avanti. Marzo e aprile sono stati mesi intensi per capire come poter tornare a giocare. Esserci riusciti e aver completato i campionati principali è un grandissimo risultato e anche aver portato a termine le due competizioni europee principali.
Non nascondo che c'è anche un interesse economico. Abbiamo delle stime più precise: gli impatti di questa situazione li avremo nell'autunno del 2021. Guardando a delle stime che ci porta a un 20% del pubblico da qui a dicembre e 50% da gennaio a giugno abbiamo una perdita di ricavi da stadio di circa 3 miliardi, dei diritti televisivi che va fino a un miliardo. Per un totale per il sistema calcio di 5-6 miliardi. Abbiamo visto quello che è stato l'impatto della campagna trasferimenti della finestra estiva e tutti i mercati hanno perso una grossa fetta dei trasferimenti tolta l'Inghilterra che è più o meno stabile".
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Agnelli: “Recupero partite rinviate? Difficilissimo”
“Per la prima volta il fatturato del calcio europeo è in forte decrescita. Le stime portano a ipotizzare che circa 360 club avranno bisogno di un aumento di capitale nei prossimi mesi per un totale di circa 6 miliardi. Devo dire che rimangono delle opportunità, dei cambiamenti tecnologici e dei punti di forza del settore. Dobbiamo gestire quest'anno rivedendo le strategie di crescita. Abbiamo del business attraverso piattaforme OTT come UEFATv e la LigaSportsTv.
Debolezze che vanno affrontate, il calendario non è congestionato, di più. Ipotizzare di poter recuperare partite rinviate è molto difficile. Notizia di ieri interessante è il fondo Texas Pacific Group che avrebbe fatto offerta per rilevare seconda lega inglese. Oppure da tenere in considerazione è la revisione della governance per il sistema calcio inglese.
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Questo ci porta alla consapevolezza dell'interesse degli operatori finanziari per il calcio ed è di assoluto conforto. Noi abbiamo dato prova di grandissima serietà e convergenza, sia a livello internazionale che nazionale. Se questa stessa convergenza che c'è stata nei mesi più delicati verrà riprodotta nei prossimi mesi sono sicuro che ne usciremo rafforzati".
Agnelli e il rapporto con Sarri
“Sarri? Ho un ottimo ricordo come persona. Ho scoperto una persona colta, con diversi interessi al di là del calcio che vive in maniera coinvolgente e sono estremamente felice che abbia vinto questo scudetto con noi.
All'interno dello spogliatoio si deve formare un'alchimia, con Maurizio non si è formata. Io stesso ho indicato che fosse lui a portare la coppa dello scudetto al museo e verrà ricordato come un allenatore vincente della Juventus".
Agnelli su Paratici, Cherubini e Nedved
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"Con gli altri abbiamo discusso sulla ricalibrazione degli investimenti e delle retribuzioni. Il Real Madrid quest'anno non ha comprato un solo giocatore, quello a cui bisogna ricorrere in assenza di risorse è l'aumento della creatività. Bisogna investire sui talenti senza trascurare la competitività della Juventus che vuole vincere in Italia e rimanere competitiva in Europa.
Paratici e Cherubini hanno il contratto in scadenza a giungo. Ma tutti quelli che hanno contratti federali solo in scadenza al 30 giugno. Con loro due e Nedved abbiamo parlato di ragionare a medio lungo periodo. Spesso mi è capitato di vedere casi mediatici, io non ho nessun tipo di segnale. Fabio, Pavel e Fede godono della mia piena fiducia e loro mi hanno dato testimonianza di voler restare qui e assieme a loro nei prossimi mesi andremo ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte”.
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Agnelli: “Manca l’ambiente da stadio”
“Federico ha tutta le gestione aziendale della parte sportiva, dai centri d'allenamento. Fabio è responsabile di prima squadra e area sportiva. Sì è previsto l'arrivo di dirigenti apicali ma non nell'area sportiva. Richieste alle istituzioni? Nessuna in particolare, il problema principale sono gli stadi.
Ma l'aumento degli spettatori deve essere fatto con responsabilità. Il nostro compito è quello di attenerci alle disposizioni che ci vengono date senza fare fughe in avanti. Questa è una voce che manca ai tutti club europei, ma dobbiamo avere la sensibilità di capire la situazione. Da tifoso manca l'ambiente da stadio".
Agnelli, gli allenatori e la Champions
“Allenatore giudicato dai risultati europei? Alla Juve è così da sempre. Chi allena la Juve deve capire anche la difficoltà di vincere in Italia. Le aspettative di chi racconta le nostre storie sono quelle, ma date troppo per scontato il significato della vittoria di un campionato, anche anno dopo anno.
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Ogni anno ha complessità e storie diverse. Non dev'essere dato per scontato, continuiamo a lavorare con i nostri obiettivi: vincere lo scudetto, vincere la Coppa Italia, vincere la Supercoppa Italiana, provare a vincere la Champions. Ma non vincere non vuol dire non aver fatto un buon lavoro".
Agnelli e i primi mesi di Pirlo
"Ho la sensazione, da queste prime settimane di Pirlo, che il mondo che ci circonda non vede l'ora di giudicare un paio di sconfitte. La nostra esperienza di dirigenti dovrà accompagnare questa esperienza iniziale di Pirlo.
Non sarà privo di ostacoli, sono certo: non appena ne colpiremo uno, il mondo cercherà di colpire ciò che abbiamo deciso. Nella composizione di questo staff, quindi con Tudor, Baronio e Gagliardi, con tutti quelli che già avevamo con il gradito ritorno di Bertelli, credo sia il primo staff moderno con ognuno che ha consapevolezza del ruolo e si muove in autonomia. Tra 10 anni sarà lo staff ideale dei grandissimi campioni, quindi dei De Ligt".
Andrea Agnelli Foto Mezzelani
Agnelli su Juve-Napoli 3-0
“La decisione del Giudice Sportivo? Questa è una vicenda dove noi siamo collaterali. Questo è qualcosa tra il Napoli e gli organi di giustizia, è qualcosa che non ci tocca".
Agnelli sulla positività di Cristiano Ronaldo
“Gli impegni delle nazionali? Si deve ragionare sul lungo periodo. A marzo durante il lockdown noi club urlavamo necessità di spostare l'Europeo e si è fatto per permetterci di completare le competizioni. Ad aprile si sapeva che la UEFA avrebbe voluto riprendere le competizioni. Se noi arriviamo a fine agosto a puntare il dito mi sento di difendere la posizione dell'UEFA. Se invece si tratta di rimodulare gli impegni per tempo rispondo di sì.
Perché Cristiano non avrebbe dovuto rispondere alla convocazione? Non avendo competizioni da giocare abbiamo detto che chiunque volesse avrebbe potuto proseguire l'isolamento fiduciario a casa. Non si sono rotte bolle, sono molto resistenti. Quando le Nazionali chiamano i giocatori ci tengono, è un sogno e per fortuna rimane vivo anche a chi ha già tante presenze. E questo è bello, rispondere alla chiamata delle Nazionali fa piacere".
Andrea Agnelli Foto Mezzelani
Agnelli replica a Spadafora
“Spadafora ha detto che Ronaldo ha violato il protocollo? Dovete chiamare il ministero della Salute e degli Interni e farvi spiegare cos'ha violato. Io per la Juventus applico il protocollo federale.
Se poi uno viene preso a 150 chilometri all'ora dall'autovelox, io non so spiegarle perché l'autovelox era lì e perché funzionava. Bisogna chiederlo alle autorità competenti. Io sono un dirigente sportivo e mi curo di quello. Mercato? Sono soddisfatto o meno a fine stagione. Attribuisco deleghe e obiettivi e a fine stagione giudico. Detto questo, posso dire che i ragazzi arrivati sono simpatici, disponibili e si sono integrati bene".
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