Marco Antonellis per https://www.ilgiornaleditalia.it
GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA SERGIO MATTARELLA
La notizia della telefonata tra Macron e Sergio Mattarella, anticipata stamattina presto da questo giornale è la notizia del giorno. Il braccio di ferro sugli sbarchi ha fatto pensare a uno strappo irrimediabile. E invece il presidente della Repubblica, con una nota congiunta, ha assicurato "piena collaborazione in ogni settore".
L'iniziativa del capo dello Stato è stata apprezzata da molti, ma a quanto pare non da tutti. Ignazio La Russa, (Presidente del Senato e quindi seconda carica dello Stato nonché "facente funzioni" in caso di impedimento del Capo dello Stato) non ha nascosto una certa contrarietà. "Io credo - si è pronunciato il presidente del Senato - che l'opera del presidente Mattarella sia sempre utile, ma credo anche che la fermezza del nostro governo debba essere condivisa". Il presidente del Senato ribadisce che sui migranti "dall'Italia la barra rimane dritta".
SERGIO MATTARELLA IGNAZIO LA RUSSA
Per La Russa "l'interesse nazionale va mantenuto a ogni costo. I modi e i toni giusti, ma senza dimenticare che l'Italia sta rispettando a pieno tutte le regole europee e non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori. Troppo comodo immaginare che tocchi solo all'Italia essere Paese di prima accoglienza". Una chiarissima frecciata al colloquio tra Mattarella e il presidente francese Macron. Peccato però che Ignazio La Russa non sappia che la telefonata tra Mattarella e Macron era stata preventivamente concordata anche con la sua leader di partito e capo del governo Giorgia Meloni. Già, perché a quanto siamo in grado di rivelare, la Presidenza del Consiglio era stata messa al corrente di tutto. Anche della telefonata di Mattarella. E non aveva fatto una piega.
SERGIO MATTARELLA IGNAZIO LA RUSSA