Paolo Rossi per la Repubblica
raikkonen
Le voci sono diventate più forti.Troppo insistenti per poterle ignorare: la Ferrari sta davvero pensando ( in realtà lo ha già pianificato) di cambiare un pilota. E se non è Vettel, non può che essere Kimi Raikkonen. L' ultimo campione del mondo della Rossa, anno 2007. Ma il debito di riconoscenza è da quel dì ripagato, stavolta ci siamo: il finlandese chiuderà qui, a 38 anni ( a ottobre), il suo rapporto con la Ferrari.
È questa la notizia del giovedì a Le Castellet, mentre tutti danno pacche sulle spalle a Fernando Alonso fresco trionfatore a Le Mans: «La Ferrari ha deciso di cambiare » . Ci saranno smentite, puntualizzazioni, interpretazioni. Ma, oggettivamente, Federer a quasi 38 anni vince, Raikkonen no. Fa il bravo gregario, l' Oriali e il Gattuso della situazione. Ma è per Vettel che fa il lavoro sporco, è il tedesco ad essere il fantasista, il numero 10 per il quale la squadra si esprime e si sacrifica.
leclerc
Il sostituto? Fondamentalmente è già in casa, il giovane Leclerc della Sauber/ Alfa Romeo. È un' integrazione continua, giusto qualche giorno fa, a fine maggio, Simone Resta ha lasciato Maranello per l' altra sponda, ora sarà un pilota a effettuare il tragitto inverso. Molto, quasi impossibile, che sia Giovinazzi. Secondo alcuni può attendere e crescere. In realtà il sogno di Marchionne & Arrivabene sarebbe stato Daniel Ricciardo, ma l' australiano della Red Bull costa troppo.
Anche per la Ferrari, e poi è passata un' altra tesi, quella che due galli nel pollaio diventano un boomerang, e lo dice la storia: vedi Alonso/ Hamilton come caso più recente, senza dover scomodare gli Ottanta e Senna/Prost.
Ecco dunque che il 2019 diventa più chiaro, ed anche più sereno.
gp di montecarlo ricciardo
Raikkonen, se vorrà, potrà abbassare le sue pretese economiche e trovarsi un altro team dove divertirsi, eventualmente. Magari la storia di Fernando Alonso potrebbe insegnargli qualcosa, a lui che è finlandese e che, tanto per dirne una, i rally ce li ha nel sangue. Ieri ovviamente non ha battuto ciglio, ma Kimi è noto per essere un uomo di poche parole, dette anche con un filo di voce.
Anche se questo non è del tutto vero, secondo un retroscena (ovviamente non confermato) accaduto dopo il primo gp del mondiale 2018. Il finlandese s' è leggermente ammorbidito, dopo matrimonio e paternità, ma non è diventato un rammollito e, dopo il primo gp della stagione, a Melbourne, ha voluto alzare la voce direttamente con il team principal, Arrivabene, ammonendolo a " non fregarlo". Nel senso di non puntare tutto su Vettel. Il vis- a- vis non è andato secondo le aspettative del pilota, che si è visto indicare la porta nel caso le soluzione del team non gli fossero piaciute. E qual è stato il finale?
MARCHIONNE ARRIVABENE
Ce lo abbiamo sotto gli occhi: Raikkonen s' è zittito come da tradizione, le sue parole sono diventate sempre più un soffio di vento sussurrate, ed è tornato al suo posto, quello del classico Calimero. Di sicuro sta pianificando la sua rivincita, in nome di quello che una volta disse di lui Michael Schumacher: «Non date mai Kimi perso, improvvisamente vi stupirà».
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