L. G. per "Il Sole 24 Ore"
giu33 salvatore giulia ligrestiGiulia Ligresti nella mattinata di ieri è stata sentita dagli uffici della Consob. L'Autorità aveva convocato l'ex presidente Premafin dopo le pesanti dichiarazioni rilasciate dalla figlia di Salvatore Ligresti sulla situazione patrimoniale di Unipol. L'audizione, dunque, è stata organizzata con la precisa finalità di approfondire il senso delle parole di Giulia Ligresti. Archiviato questo primo incontro, l'attività di Consob proseguirà negli approfondimenti, al termine dei quali gli uffici faranno le dovute valutazioni.
IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGASCruciale, evidentemente, per gli sviluppi futuri è quanto l'ex numero uno di Premafin sia stata in grado di dettagliare le affermazioni fatte sullo stato di salute della compagnia bolognese. Giulia Ligresti lo scorso 13 maggio si era espressa così in marito al maxi piano di riassetto che coinvolge Unipol e la galassia Fondiaria Sai: «La realtà è che Fondiaria Sai doveva salvare Unipol e gli interessi delle banche. Ho la certezza che Mediobanca e Unicredit così come il management interno di FonSai, guidato e diretto da Mediobanca, fossero perfettamente a conoscenza delle criticità patrimoniali di Unipol, mai sanate».
LAD DI UNIPOL CARLO CIMBRINon solo, l'ex presidente Premafin ha aggiunto: «Questo ha portato a uno sproporzionato e non giustificato aumento di capitale, funzionale a un'operazione di integrazione che con grande probabilità è destinata a naufragare». Dichiarazioni assai pesanti e che, all'indomani, hanno probabilmente contribuito ad appesantire le quotazioni delle società coinvolte. Unipol, per esempio, il 14 maggio ha perso oltre il 3% del proprio valore, FonSai attorno al 5% e Milano attorno al 4%.
ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTIGià il 13 maggio scorso, tuttavia, Giulia Ligresti, non è entrata nel merito di quali fossero le reali criticità connesse al bilancio Unipol e, secondo alcune fonti, nemmeno ieri sarebbe riuscita a spiegare su quali basi e perché ritenga che i conti della compagnia bolognese non tornino. In ragione anche di ciò, non è difficile immaginare che i legali del gruppo assicurativo si siano mossi per tutelare l'azienda.
Tanto più che, nei giorni successivi, riprendendo le dichiarazioni di Giulia Ligresti, queste sono state riferite a un non meglio precisato problema sui "derivati". Ora, la dichiarazione, se realmente legata a un tema derivati, allo stato non trova riscontro nei bilanci della compagnia. Diversamente, se Giulia Ligresti intendeva riproporre la questione strutturati, su questo Consob ha già detto la sua.
Come è noto l'Autorità ha preteso una rappresentazione al fair value del portafoglio relativo agli strutturati della compagnia. Questo, tuttavia, ha avuto ripercussioni limitate. In particolare, la diversa contabilizzazione ha comportato un effetto del tutto trascurabile sul bilancio patrimoniale 2011 (una rettifica negativa per appena 7 milioni pari allo 0,017% dell'attivo patrimoniale) e del conto economico 2012 (positiva per 28 milioni).
Federico Ghizzoni Unicredit