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    LA FINALE MALEDETTA: RIVER-BOCA NON SI GIOCA! – DOPO GLI INCIDENTI DI IERI RINVIATO L’ULTIMO ATTO DELLA LIBERTADORES: SI RECUPERA L’8 DICEMBRE? - DOPO L'ASSALTO AL PULLMAN, PARLA L’AUTISTA DEL BOCA: "UN’IMBOSCATA. MI HA COLPITO UNA PIETRA E HO PERSO I SENSI AL VOLANTE. SEMBRAVA UNA ZONA DI GUERRA" – MARADONA: "IN ARGENTINA E’ PERICOLOSO ANDARE ALLO STADIO" – VIDEO-FOLIES


     
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    Da sport.sky.it

    Per il presidente Conmebol non ci sono le condizioni per giocare oggi la finale di ritorno di Copa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors. Ci sarà una riunione con i presidenti di Boca Juniors e River Plate per provare a stabilire una data. Possibile si possa giocare il prossimo sabato 8 dicembre

     Maradona

    "Ciò che è successo è una cosa deplorevole - ha detto il Pibe de oro - ma purtroppo in Argentina c'è da avere paura di andare allo stadio. Sono argentino, odio la violenza ma abbiamo ciò che ci meritiamo".

     

    L’AUTISTA DEL BOCA

    Adriano Seu per gazzetta.it

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    In attesa di capire nelle prossime ore se la finale di Libertadores tra River e Boca avrà luogo, continuano a emergere inquietanti dettagli e retroscena sul pomeriggio di follia che ieri ha impedito lo svolgimento della partita in programma al Monumental. Continua a tenere banco il violento attacco al pullman del Boca, che oltre a provocare ferite a due giocatori xeneize (oltre ad altri quattro intossicati dal gas urticante) ha causato danni anche all’autista, il primo a essere raggiunto dalle pietre scagliate da alcuni teppisti e a dover ricorrere all’intervento dell’ambulanza. Una volta ricevute le cure del caso, il “Gringo” (com’è soprannominato da 10 anni da giocatori, staff e dirigenti) ha raccontato ai microfoni di Espn gli attimi di terrore vissuti al volante mentre il pullman si avvicinava al Monumental.

     

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    LA TESTIMONIANZA — “La verità è che si è sfiorata la tragedia”, ha rivelato. “Giunti a 500 metri dal Monumental, su Avenida Monroe, è iniziato un fitto lancio di oggetti e bottiglie contro il pullman. I capannelli di teppisti agli angoli della strada e l’assembramento nei pressi dell’ingresso al garage dello stadio mi hanno chiaramente fatto pensare che si sia trattato di un agguato pianificato. Ho ricordi vaghi di quel momento, ricordo solo di aver perso i sensi per qualche istante dopo essere stato colpito da una pietra che ha rotto il finestrino laterale. Fortuna che Horacio Paolini (vicepresidente del Boca, ndr) era seduto accanto a me e ha avuto la prontezza di afferrare il volante evitando che ci schiantassimo da qualche parte”, ha raccontato il “Gringo”, che a causa della sassaiola ha riportato ferite alla zona addominale. “Ho ripreso coscienza proprio quando ho imboccato l’entrata del garage. È stato terribile - ha concluso -. Sembrava fossimo finiti in una zona di guerra”.

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