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    LA FONDAZIONE CRT, UNA GRANDE “CHIESA” – DIETRO IL VOLTAFACCIA DELL’EX FEDELISSIMO DI PALENZONA, ANTONELLO MONTI, CHE CON IL SUO VOTO È STATO DECISIVO PER SFIDUCIARE IL PRESIDENTE, CI SONO ANCHE LE PRESSIONI DI “AMBIENTI ECCLESIASTICI” – MONTI RACCONTA DI ESSERE STATO MESSO ALL’ANGOLO. MA DA CHI?  NON CI SAREBBE LA CONFERENZA EPISCOPALE PIEMONTESE, CHE ESPRIME UNA TERNA DI NOMI PER IL CDI (ED È GUIDATA DAL VESCOVO DI AOSTA, FRANCO LOVIGNANA) E AD ESPONENTI DELLE PROVINCE DEL NORD DEL PIEMONTE…


     
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    Estratto da www.lastampa.it

     

    fabrizio palenzona foto di bacco fabrizio palenzona foto di bacco

    L'inizio della fine dell'avventura di Fabrizio Palenzona alla guida della Fondazione Crt (durata meno di un anno) probabilmente va datato 19 aprile, nel pomeriggio. Quel giorno è prevista la riunione del Consiglio d'amministrazione, quella in cui alcuni membri contesteranno al presidente di aver inviato al ministero dell'Economia una segnalazione sul "patto occulto" tra un gruppo di consiglieri - senza avvertirli - e sfiduceranno il segretario generale Andrea Varese.

     

    La ricostruzione di quel giorno è contenuta - comprese le chat whatsapp - nei documenti inviati al Mef da Palenzona e nell'esposto presentato in procura a Torino da Varese che poi hanno fatto partire l'ispezione del Tesoro e hanno portato già a otto indagati tra i consiglieri. In questo contesto, come aveva ricostruito La Stampa già a fine aprile, esce fuori anche un accenno alle "posizioni ecclesiali".

     

    FONDAZIONE CRT FONDAZIONE CRT

    La riunione del cda è fissata per le 17, ma a quell'ora sono presenti soltanto Palenzona, il vice presidente Maurizio Irrera e uno dei consiglieri, Marco Giovannini. Alle 17,30 si fa vivo Antonello Monti, una delle figure decisive del risiko Crt: ex fedelissimo di Palenzona, è stato indicato come portavoce all'interno del cda nel "patto occulto" e alla fine il suo voto è stato decisivo per ribaltare a sfavore di Palenzona la maggioranza in cda.

     

    Monti scrive a Roberto Mercuri, il braccio destro del presidente: «Cinque dell'indirizzo (il Consiglio d'indirizzo, ndr) mi hanno convocato a una riunione». Poco dopo, scrive nuovamente: «Mi stanno attaccando».

     

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    Tra i fedelissimi di Palenzona scatta l'allarme, tanto che Giovannini va a cercare il collega per portarlo alla riunione del cda. Lo trova in una saletta insieme con tre consiglieri d'amministrazione - Caterina Bima, Davide Canavesio e Anna Di Mascio - e cinque d'indirizzo: Paolo Garbarino, Gianluca Gaidano, Amedeo Rosboch ed Elisabetta Mazzola.

     

    Si tratta di otto persone che - insieme con l'ispiratore, Corrado Bonadeo - avevano progettato di costruire il "patto" ora all'esame del Mef che potrebbe anche arrivare a sciogliere la Fondazione qualora accertasse che il tentativo di costituire una struttura parallela agli organismi della Crt ne abbia minato il funzionamento.

     

    FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI

    Il tono dei messaggi inviati da Monti a Mercuri si fa sempre più drammatico: «Mi hanno dato una lettera terribile». Nessuno ha potuto visionarla ma è lo stesso Monti più tardi a descriverne il contenuto direttamente a Palenzona: una comunicazione proveniente da ambienti ecclesiali con cui lo si accusava a suo dire - di non essere stato trasparente nella sua attività. «Mi hanno messo all'angolo», si sfoga. E rivela di essere stato invitato ad adeguarsi alle decisioni dei partecipanti alla riunione cui era stato convocato poco prima, vale a dire i tre membri del cda e i cinque del Cdi.

     

    Il resto è cronaca: il cda si riunisce, Palenzona finisce sotto attacco e Varese viene sollevato dall'incarico. A tarda sera Monti scrive ancora a Mercuri: «Oggi è stata la distruzione di vent'anni di mio percorso nella Chiesa. Sono distrutto. Mai contro te e il presidente che siete persone speciali. Scusami». è il messaggio di chi si sta giustificando per aver cambiato casacca: Monti, con il suo voto in cda, è stato determinante per sfiduciare Varese e ha posto le basi per mettere spalle al muro Palenzona. Ma i suoi messaggi […] sembrano raccontare quasi una coercizione: un uomo che ha subito fortissime (e indebite) pressioni dall'interno della Fondazione e dall'esterno e cui è stata di fatto imposta una linea da tenere.

     

    Andrea Varese Andrea Varese

    Chat e verbali sono tra gli atti depositati da Palenzona al ministero dell'Economia. Sono anche allegati ai pareri legali chiesti dall'ex presidente in cui si ipotizza che i componenti del "patto occulto" abbiano commesso almeno due reati. E l'episodio che vede al centro Monti […] sembra raccontare che il "patto" sebbene non ancora formalizzato né firmato dai suoi aderenti nei fatti era già operativo […]. E chiedevano ai colleghi di adeguarsi, esattamente come prevedeva una delle bozze dell'accordo: decisioni a maggioranza ma valide per tutti.

     

    In pratica, secondo Andrea Varese il 'patto occulto' all'interno della Fondazione Crt permetteva di garantire a dieci dei suoi partecipanti un posto nel nuovo Consiglio di indirizzo. Secondo Varese, sei 'pattisti' dovevano risultare eletti perché «scelti nel meccanismo delle terne». Si tratta, in questo caso, di una rosa di tre candidati forniti dai singoli enti. Gli altri 4 sarebbero emersi dalla lista dei potenziali cooptati, composta su indicazione di almeno otto membri del Cdi uscente e da due del Cda. Ora è compito degli organismi di vigilanza del ministero far luce sui fatti […]

    fabrizio palenzona fabrizio palenzona

     

    Gli ambienti ecclesiali a cui si riferisce Monti, come aveva già chiarito in una nota l'arcidiocesi di Torino ("La Diocesi - si leggeva - conferma il proprio apprezzamento per la meritoria azione sociale della Fondazione e il proprio desiderio di collaborazione, ma precisa di non essere coinvolta in nessun tipo di accordo, né di avere alcuna competenza nel governo della Fondazione"), non sono torinesi. Piuttosto sono legati alla Conferenza episcopale piemontese, che esprime una terna di nomi per il cdi (ed è guidata dal vescovo di Aosta, Franco Lovignana) e ad esponenti delle province del nord del Piemonte.

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