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    AMMAZZATA UN’ALTRA VOLTA - LA FOTO DI UNA RAGAZZINA CANADESE SUICIDA DOPO UNO STUPRO UTILIZZATA PER PUBBLICIZZARE UNA CHAT SU FACEBOOK


     
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    Laura Bogliolo per IlMessaggero.it

    E' stata stuprata a 15 anni, le foto di quell'orribile violenza sono circolate sul web: da quel giorno decine di ragazzini l'hanno tormentata inviandole sms e post volgari su Facebook. Alla fine, Rehtaeh Parsons 17 anni, canadese, si è impiccata nel bagno di casa. Succedeva ad aprile, e l'epilogo della drammatica storia di Rehtae non si è ancora conclusa: l'ultima pagina è stata scritta sempre sul web.

    rehtaeh parsonsrehtaeh parsons

    "Trova il tuo amore in Canada" c'è scritto sopra un annuncio pubblicitario che invita a iscriversi a un sito di chat: sotto l'invitante scritta c'è una foto, il volto di una giovanissima, è Rehtaeh. A scoprire l'orribile annuncio è stato il papà che sul blog glencanning.com ha postato l'annuncio e ha scritto:

    "Sono del tutto sconcertato e disgustato - ha scritto in un messaggio dal titolo Il peggior annuncio di Facebook - Quella nella foto è mia figlia, Rehtaeh. L'hanno usata per un annuncio di incontri per single. Io non so nemmeno cosa dire". "Incontra ragazze e donne canadesi per relazioni e amicizia, iscriviti!" si leggeva sotto il post pubblicitario.

    rehtaeh parsonsrehtaeh parsons

    Facebook si è scusata. Secondo quanto riporta la Bbc un portavoce dell'azienda ha fatto sapere: "Questa è una grave violazione delle nostre norme pubblicitarie e abbiamo rimosso l'annuncio e cancellato definitivamente conto dell'inserzionista. Ci scusiamo per ogni danno arrecato".

    rehtaeh parsonsrehtaeh parsons

    Il sito che pubblicizzava la chat non è più raggiungibile, il dolore della famiglia difficilmente verrà spazzato via. Su Facebook si trova ancora un profilo della giovane, ma per ricordarla. Il profilo ha la stessa foto utilizzata per pubblicizzare la chat. Due diciottenni sono stati arrestati con l'accusa di essere in qualche modo coinvolti con la diffusione delle foto della violenza. Degli aggressori ancora nessuna traccia.

    Rehtaeh ParsonsRehtaeh Parsons

     

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