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Via libera del Consiglio costituzionale di Parigi alle norme cosiddette "anti-Huawei", contestate dagli operatori francesi SFR e Bouygues Telecom. Le disposizioni dell'attuale amministrazione guidata dal presidente Emmanuel Macron e ora approvate dai Saggi puntano a tutelare "gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale", in particolare, nel quadro delle reti mobili 5G, si legge in una nota diffusa dal Consiglio costituzionale.
EMMANUEL MACRON
Il Consiglio costituzionale ritiene, in particolare, che le norme adottate dal legislatore puntino a "tutelare gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale", proteggendo "le reti radioelettriche mobili dai rischi di spionaggio, pirateria e sabotaggio" che potrebbero derivare dalle reti 5G.
SFR e Bouygues Telecom avevano depositato un ricorso alla Corte sulla legittimità costituzionale delle norme, dato che hanno costruito il loro business per la tecnologia 5G in gran parte in alleanza con la stessa Huawei.
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Per effetto della legge, Bouygues Telecom ha spiegato che dovrà rimuovere 3.000 antenne Huawei entro il 2028 in tutto il Paese. Il gruppo ha anche chiesto indennizzi, sempre con SFR, per questa esclusione della multinazionale cinese, ma il governo ha risposto che non sono previsti.
Huawei, tra le aziende leader a livello mondiale per il 5G, è anche nel mirino degli Usa, per il sospetto che possa facilitare lo spionaggio con la sua tecnologia: l'Amministrazione Trump aveva esercitato pressioni sui Paesi occidentali alleati per convincerli a non utilizzarla.
VICTOR ZHANG HUAWEI LA GUERRA DI DONALD TRUMP A HUAWEI huawei huawei HUAWEI
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