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Da gazzetta.it
José Mourinho è seccato dopo lo 0-0 con il Bologna. E divide le colpe della mancata vittoria tra i suoi giocatori, gli avversari e l'arbitro. "Chi voleva vincere non ha fatto abbastanza per vincere. Chi non voleva vincere ha fatto la sua partita e l'arbitro gliela ha fatta fare. Ha certamente influito la partita di giovedì scorso e anche quella di giovedì prossimo.
La Conference League è un impegno importante: giovedì prossimo giocheremo la 14esima partita in Europa in quel giorno. Oggi il Leicester ha fatto riposare 9 giocatori... La squadra ha provato a vincere ma abbiamo sbagliato qualcosa di troppo, la nostra prestazione è stata brutta, loro hanno fatto la partita che volevano fare e l'arbitro non si preoccupato della qualità dello spettacolo".
jose mourinho a san siro 2
POLEMICO
A Mourinho, tra le altre cose, non è andata giù la vittoria della Lazio sullo Spezia, arrivata con un gol a suo avviso irregolare, quello di Acerbi. "In 22 anni che alleno due cose non sono cambiate: le domande su chi ha giocato e chi no (in riferimento a Zaniolo centravanti e non Shomurodov, ndr) e la possibilità di vincere con un gol in fuorigioco. Si poteva 22 anni fa e si poteva anche adesso, come è successo ieri. Cambia tutto nel calcio, ma queste due cose no.
La stampa italiana è migliorata, mi rifiuto di dire che c’è ancora la prostituzione intellettuale. La stampa è seria, critica, analitica. Ma se voi volete nascondere che ieri una squadra ha vinto con un gol in fuorigioco nel 2022 allora dovrete richiedermelo. Zaniolo? Il suo atteggiamento con gli arbitri è cambiato, ha educato se stesso, quello degli arbitri con lui no. Sa di essere un bersaglio".
CAMBI INUTILI
Non è bastato l'inserimento di Pellegrini, Karsdorp, Abraham e Zalewski nell'ultima mezzora: "Ho cercato di dare qualità ma non c'è stato quell'impatto che speravo. Lorenzo e Karsdorp sono entrati bene Tammy e Zalewski non sono riusciti a incidere più di tanto".
claudio lotito foto mezzelani gmt062
Il comunicato della Lazio
“Il fatto che nel 2022 un allenatore di un’altra squadra, durante le sue conferenze stampa, faccia ripetutamente riferimento a presunti favori arbitrali a squadre concorrenti e che, allo stesso tempo, alcuni giornalisti sportivi nazionali, di dichiarata fede calcistica, si infervorino sullo stesso argomento, dimenticando il loro ruolo professionale e il dovere di imparzialità, dimostra alcune cose:
che la Lazio è ossessivamente nei loro pensieri più di altri ambìti obiettivi professionali; che, come spesso accade, si guarda in casa degli altri per distogliere l’attenzione da risultati mancati e da clamorosi episodi avvenuti in casa propria, a proprio favore, sotto gli occhi di tutti; che nonostante la necessità di evolvere l’immagine del calcio in Italia, alcuni protagonisti sono fermi alla costante ripetizione delle accuse agli arbitri e al VAR; che su questi atteggiamenti offensivi verso la categoria degli arbitri e sulla mancanza di obiettività giornalistica troppo spesso si sorvola. La Società Sportiva Lazio respinge ai mittenti le critiche e le insinuazioni, continua a credere che i valori si dimostrino in campo e non nei salotti televisivi.
La Lazio non si presterà mai ad essere l’alibi o il capro espiatorio di nessuno e farà valere nelle sedi opportune le proprie ragioni. La linea della Società continua ad essere quella di non discutere le decisioni prese sul campo, anche quando si tratta di episodi lampanti avvenuti a sfavore della squadra biancoceleste, quale il fallo di Tonali su Acerbi a Lazio-Milan in occasione del gol o la gomitata in area di Ibanez su Milinkovic nel derby di ritorno, solo per citarne due anche se ne abbiamo presenti molti altri, anche in Spezia-Lazio. Episodi decisivi sui quali abbiamo scelto il silenzio per rispetto degli arbitri in campo e del VAR, rispetto che altri non hanno dimostrato e continuano a non dimostrare.”
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