Fabio Tamburini per “Corriere Economia - Corriere della Sera”
L' armistizio sulle tariffe telefoniche, in corso ormai da qualche tempo, è destinato a trasformarsi in pace vera. È questa la previsione di uno dei massimi esperti di telecomunicazioni, all' indomani del matrimonio annunciato dagli azionisti di Wind e di 3 Italia all' inizio di agosto.
3 ITALIA WIND
La previsione riguarda la guerra dei prezzi che negli ultimi anni ha abbattuto significativamente i margini delle principali aziende. Il protagonista che ha lasciato il segno è stata 3 Italia, il cui vertice aveva ricevuto mandato dall' azionista cinese, il gruppo Hutchison Whampoa, di conquistare posizioni sull' affollato mercato italiano, presidiato saldamente da Telecom Italia, Vodafone, Wind. Ad ogni costo, senza badare a spese.
Il risultato è stato che 3 Italia ha raggiunto l' obiettivo, ma la redditività dei produttori ne ha risentito, pur rimanendo su livelli invidiabili. Poi, l' anno scorso, la realpolitik ha frenato la belligeranza commerciale, che ora è destinata a declinare definitivamente. «La concorrenza sui prezzi - prevede uno dei protagonisti - lascerà spazio alla competizione su qualità e servizi».
LA SQUADRA
MAXIMO IBARRA, AD DI WIND
Certo la fusione andrà a regime soltanto dopo il via libera dell' Antitrust europeo, che richiede non meno di sette, otto mesi. Forse perfino un anno. La strada però è tracciata. Nell' attesa, il gruppo di comando sta prendendo forma, con l' incarico di amministratore delegato affidato a Maximo Ibarra (ex Wind) e un consiglio di amministrazione di sei componenti, suddiviso alla pari tra i russi di Vimpelcom e Ck Hutchison (ex Hutchison Whampoa). La presidenza ruoterà ogni 18 mesi, con nomina iniziale di Canning Fok, l' attuale amministratore delegato del gruppo cinese di Hong Kong, fondato e controllato dal magnate Li Ka-Shing.
L' amministratore delegato di H3G, Vincenzo Novari, entrerà in consiglio e seguirà le attività italiane della holding. L' aspetto più clamoroso, e anche un po' controverso, dei numeri dati al momento dell' annuncio del matrimonio sono le sinergie attese dal terzo anno. In tutto 700 milioni di costi in meno (su 6,4 miliardi di ricavi), che rappresentano un traguardo molto ambizioso. È davvero raggiungibile? E come?
VINCENZO NOVARI AD 3 ITALIA
Gli ambiti principali d' intervento sono tre: la rete di trasmissione, l' area commerciale, le piattaforme d' information technology per la gestione dei clienti. Nel primo caso le iniziative possibili riguardano l' eliminazione dei doppioni relativi alle antenne di trasmissione dei segnali, costi minori di manutenzione e funzionamento, la razionalizzazione degli investimenti finora previsti dalle due società. Per quanto riguarda la parte commerciale, invece, la partita si giocherà eliminando le sovrapposizioni sul territorio (che sono numerose).
PATUANO
Le grandi novità che animeranno il mercato sono due: la leadership di Wind-3 Italia nella telefonia mobile e la nascita di un terzo gruppo presente sia nella telefonia mobile sia nel fisso, esattamente come Telecom Italia e Vodafone. Nel mobile i manager della nuova società hanno brindato al primo posto nella classifica delle quote di mercato con il 36%, superando di un soffio Tim-Telecom Italia (35%) e Vodafone (29%).
La leadership è netta nei contratti per le utenze private, mentre Wind-3 Italia rimane molto debole in quelli per le aziende, che però hanno un valore complessivo di scarso peso.
LA REAZIONE
Ora si tratta di vedere quale sarà la reazione dei concorrenti. Da una parte brindano per la fine della guerra dei prezzi, che significa aumento certo della redditività. Ne ha già avuto effetti positivi, per esempio, l' andamento in Borsa del titolo Telecom, che l' accordo in arrivo ha spinto verso valori più elevati.
COLAO
Ma è prevedibile che il tentativo sarà di riconquistare il primo posto, anche se non sarà così facile. Le quote di Wind e 3 Italia, tra l' altro, risultano in crescita, contrariamente a quelle di Telecom e, soprattutto, Vodafone. La voglia di leadership della nuova società c' è anche nella telefonia fissa, che significa puntare ad avere un ruolo significativo nella nascente rete in fibra ottica. Wind ha una presenza circoscritta con 2,8 milioni di clienti dichiarati nella telefonia fissa, di cui 2,2 milioni in banda larga.
Tutti portati in dote da Infostrada. 3 Italia, invece, aveva fatto la scelta di concentrare le risorse disponibili nel mobile. La fusione cambia le carte in tavola e le dichiarazioni dei giorni scorsi di Ibarra lo confermano, senza lasciare spazio a dubbi di sorta.
Siamo più forti, con una rete di trasmissione e distributiva più estesa, più competitivi, ha detto. Aggiungendo che «il tema dell' integrazione fisso-mobile per la clientela è centrale» e che la nuova società «avrà un ruolo importante nella telefonia fissa e, quindi, nella fibra».
banda larga
Telecom è avvisata: Wind-3 Italia punta sulla banda larga, proprio come ha anticipato Ibarra, senz' altro il più determinato tra i manager delle società di telecomunicazioni nell' appoggiare i piani di sviluppo del governo.