Lorenzo Longhi per Avvenire - Estratti
ZIRKZEE
C’è la Bologna che dal basso guarda verso l’alto e teme, c’è quella che dall’alto guarda verso il basso e gongola. Di là gli occhi sulla Garisenda ammalata, di là su una classifica di Serie A nella quale i rossoblù torreggiano come da anni non erano abituati a fare, e lo zenit attuale cade proprio nella decima stagione a guida Saputo, quasi a voler innalzare un monumento alla pazienza. Quarto posto davanti al Napoli e in coabitazione con la Roma (...) una squadra dall’età media decisamente giovane e capace di lanciare o rilanciare giocatori come Kristiansen e Calafiori (2002 entrambi), Ndoye (2000), di fare perno su un eccellente Ferguson, e poi ancora di ridare vitalità a Freuler e Saelemaekers.
ZIRKZEE THIAGO MOTTA
C’è, su tutto, il lavoro di Thiago Motta, allenatore che ha in questo Bologna un trampolino per una carriera che difficilmente non lo vedrà più o meno a breve in un grande club, ma c’è anche l’esplosione di Joshua Zirkzee, ragazzone olandese classe 2001, un metro e novanta di figura inconfondibile, autore in questa prima parte di stagione di otto reti e due assist in campionato.
Ora, Zirkzee non è esattamente una sorpresa, o meglio: non lo è tra i radar degli osservatori e degli addetti ai lavori che lo hanno visto salire di grado dalle giovanili dell’Ado Den Haag a quelle del Feyenoord, per poi passare ai Bayern Monaco nemmeno maggiorenne, e in Baviera non ci si arriva mai per caso.
INTER BOLOGNA - GOL DI ZIRKZEE
Lo è, al contrario, per coloro che ne avevano già bollato come un fuoco di paglia le quattro reti segnate negli spezzoni della sua stagione d’esordio in Bundesliga, annata 2019-2020, quella del Covid. Forse non è un caso: al Bayern era diventato titolare nelle ultime due partite prima del lockdown. Alla ripresa, solo briciole. Poi gli infortuni, i mesi da meteora a Parma (dove sbarcò accompagnato da mamma Doris) e qualche giudizio affrettato e poco lusinghiero, l’Anderlecht e i gol che tornano – perché, banalmente, gioca – e il ritorno in Italia, al Bologna, l’estate di un anno fa.
thiago motta
Anche qui, la pazienza. Zirkzee era un comprimario la scorsa stagione, oggi è un titolare: il Bologna deve ringraziare l’Inter per essersi ripresa con grande volontà Arnautovic, perché altrimenti il posto dell’olandese sarebbe ancora dell’austriaco e tutti saremmo qui a chiederci il senso dell’opzione di riacquisto (40 milioni) che il Bayern ha voluto riservarsi quando l’ha venduto (per 8 milioni e spiccioli) al Bologna. Eccolo il senso: dargli fiducia, farlo giocare e passare all’incasso tecnico, prim’ancora che economico, appunto perché il Bayern il talento lo ha visto da tempo. Poi, magari, non vi farà mai ritorno, ma non è questo il punto, perché del Bologna di Motta che sogna legittimamente l’Europa, Zirkzee è un simbolo. Una torre, quella che sta meglio di tutte.
thiago motta