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    FURIA CECA - LA "GAZZETTA" SCRIVE DI UN NEDVED IMBESTIALITO DOPO LA SCONFITTA DELLA JUVENTUS IN FINALE DI COPPA ITALIA - IL VICEPRESIDENTE DEI BIANCONERI, CHE INSIEME A PARATICI DIEDE UN CALCIO NEL SEDERE AD ALLEGRI A VANTAGGIO DI SARRI, SI SAREBBE PRIMA SCONTRATO CON "ACCIUGHINA" PER L'ATTEGGIAMENTO DELLA SQUADRA E PER LE SUE SCELTE - POI, DOPO LA PARTITA C'È STATO UN ALTRO CONFRONTO, QUESTA VOLTA TRA NEDVED E AGNELLI, PER DISCUTERE SU...


     
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    nedved allegri nedved allegri

    Da www.ilnapolista.it

     

    La Gazzetta scrive di nervi tesi in casa Juventus, confronto duro nello spogliatoio con Nedved e Allegri e poi tra Nedved e Agnelli. Nervi tesi sul campo ma anche in albergo, dove la squadra ha fatto tappa in attesa di ripartire per Torino, prima tra Allegri, Nedved e i giocatori, e poi con un confronto sulla situazione all’interno della dirigenza.

    ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

     

    SPOGLIATOIO TESO

    Chi era nella pancia dello stadio racconta di un Nedved parecchio arrabbiato, entrato negli spogliatoi prima di tutti. Pavel è un tipo sanguigno, ha conservato la stessa foga di quando era giocatore e fa ancora fatica ad accettare una sconfitta. Ci sono stati toni accesi, alla discussione hanno partecipato il tecnico e anche qualche giocatore di peso. Sotto accusa l’atteggiamento del gruppo, che per la dirigenza avrebbe potuto e dovuto fare di più in questa stagione, ma anche le scelte di Allegri, che nel finale ha perso il controllo venendo espulso e che nello spogliatoio non aveva ancora smaltito la rabbia.

     

    andrea agnelli pavel nedved foto mezzelani gmt 246 andrea agnelli pavel nedved foto mezzelani gmt 246

    La sconfitta è stata l’occasione per un confronto, piuttosto acceso, tra Nedved ed Andrea Agnelli, alla presenza di Arrivabene e Cherubini. I due non sempre sono sulla stessa linea quando si tratta di Allegri: il ritorno di Max è stato una scelta del presidente, che continua a essere il suo difensore più accanito, mentre Pavel ha una visione più critica e qualche timore per il futuro. S’aspettava più passi avanti, anche sul piano del gioco: dopo un anno il tecnico non è riuscito a essere quel valore aggiunto che la società immaginava.

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