Carlo Nicolato per Libero Quotidiano
afd petry weidel
Sembra che i 93 neodeputati di Alternative für Deutschland (meno i tre che hanno lasciato ieri il partito per seguire la Petry) verranno alloggiati lontani, a una distanza giusta perché non abbiano troppi contatti con i loro colleghi.
La motivazione ufficiale starebbe nel fatto che, rispetto al passato, grazie agli strani meccanismi del sistema elettorale tedesco, stavolta ci sono più deputati, 709 contro i 630 della scorsa legislatura, e non ci sarebbe spazio per sistemarli tutti negli attuali uffici. Alcuni di loro quindi, insieme a qualche funzionario, deve essere sacrificato e spostato in un edificio periferico che dista quattro chilometri dal Bundestag.
La scelta è caduta sugli ultimi arrivati, quelli dell' Afd, ma soprattutto i meno graditi dal resto dei deputati del Parlamento, terrorizzati dall' idea di dover passare con loro non solo le ore in aula ma anche quelle d' ufficio, di dover condividere corridoi e buvette.
weidel leader gay afd
Una sistemazione che sembra più che altro una ghettizzazione, un modo per rimarcare quanto quei poco graditi «personaggi» eletti dal popolo siano fuori dal sistema, e soprattutto fuori da quello che noi una volta avremmo chiamato «arco costituzionale». Isolati e schifati, tanto che i Verdi, ai quali toccherebbe nell' emiciclo il posto accanto ai «nazi», pretendono ora di essere trasferiti nell' area dei partiti di governo, vicino a Csu e Cdu, anche se del governo sono tuttora ben lontani dal far parte.
E dire che, a differenza dei parlamentari che hanno appena eletto, i cittadini tedeschi sembrano avere un' opinione diversa, ben più tollerante e democratica. Secondo un sondaggio di Forsa commissionato dalla rivista Stern il 63% degli intervistati è convinto che quelli di Alternative für Deutschland debbano essere trattati come tutti gli altri, senza discriminazioni.
Mentre secondo il 52% gli stessi devono anche godere del diritto di poter avere un deputato tra i vicepresidenti della Camera. Cioè tra i vice di Wolfgang Schauble, salito al vertice del Bundestag proprio grazie a una nuova regola votata in extremis prima delle elezioni che affida il compito al deputato più anziano in servizio e non più al deputato più vecchio, che per avventura sarebbe stato uno dell' Afd, proprio Wihelm von Gottberg, 77 anni, negazionista dell' Olocausto.
afd manifestazione francoforte
Quanto al governo, come accennato, la strada verso un accordo tra Cdu-Csu, Liberali e Verdi si fa sempre più tortuosa. La copresidente dei Verdi Simone Peter ha fatto sapere nelle ultime ore che condicio sine qua non perché il suo partito faccia parte del nuovo esecutivo è che quelli della Csu rinuncino all' idea di un tetto per gli immigrati, soluzione proposta a più riprese dai cristiano-sociali bavaresi ma alla quale la Merkel ha sempre risposto picche anche perché in teoria contro la convenzione di Ginevra (l' Austria se n' è fregata e l' ha già introdotto).
Bundestag PARLAMENTO TEDESCO
«I nostri politici sono la bussola di protezione dei rifugiati e dei diritti umani» ha chiarito la Peter che ha aggiunto che non devono essere posti alcuni limiti né temporali né di forma ai ricongiungimenti familiari.
Parole che devono aver fatto rizzare i capelli in testa ai bavaresi, in grande difficoltà dopo la batosta elettorale (dal 49% al 39% in Baviera) e alla ricerca di nuovi consensi che non possono che essere trovati nella direzione esattamente opposta a quella dei Verdi.
Oltretutto la politica nei confronti degli immigrati è solo una delle infinite differenze tra la Csu, e con loro i Liberali, e i Verdi. Basti ricordare le posizioni sull' Europa con quest' ultimo che vogliono una maggiore integrazione e l' Fdp che al contrario vuole anche ridurre il fondo salva-Stati. O sull' ambiente, con gli ecologisti che vogliono la chiusura delle centrali a carbone e la messa al bando del diesel, mentre la Csu chiede l' esatto opposto.
Merkel Schaeuble-1