Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it
Sophie Scholl
“A volte mi sento come Sophie Scholl”. Quando la negazionista del virus pronunciò questa frase dal palco di una manifestazione a Berlino, un ragazzo del servizio d’ordine con la pettorina fosforescente esplose e le diede, in sostanza, dell’imbecille.
Il video divenne virale. Ma l’abuso delle figure della resistenza e delle vittime del nazismo - Sophie Scholl fu giustiziata a 22 anni dai giudici di Hitler - era appena agli inizi. Era la prima fase della pandemia in Germania e i No Vax avevano già cominciato a esibire la stella di David sul petto e a paragonarsi con gli eroi della resistenza antinazista.
Un vittimismo agghiacciante, che ha contagiato anche le piazze italiane - si pensi a Novara - ma che finalmente, almeno in Germania, potrà essere sanzionato.
NO VAX TEDESCHI CON LA STELLA DI DAVID
Una serie di verdetti dei tribunali della Baviera che potrebbero fare scuola anche nel resto del Paese hanno deciso che la stella di David è un simbolo della Shoah. E chi banalizzerà quel simbolo di una tragedia immensa sarà penalmente perseguibile.
Dopo vari gradi di giudizio, il Tribunale regionale della Baviera e la Corte di Augusta hanno decretato che non si può paragonare “l’umore contro l’Afd e i suoi sostenitori con lo sterminio nazista di sei milioni di ebrei”, quando si critica l’attuale politica anti-coronavirus del governo.
corteo no green pass a novara 4
Il caso riguardava un esponente dell’ultradestra Afd, Rainer Lanzerath, sceso in piazza con i No Vax con un cartello in cui si vedeva la stella di David e la scritta “1933-1945” su un lato, e sull’altro il simbolo del partito e la scritta “2013-?”.
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Per i giudici bavaresi, un confronto inaccettabile. Ma il tribunale va oltre e condanna anche le parole d’ordine dei negazionisti del virus e l’accostamento della stella di David ai No Vax. Se una tale banalizzazione della Shoah mira a raggiungere un pubblico ampio, si rischia di avvelenare il clima e diffamare un popolo.
corteo no green pass a novara 2
Della questione, peraltro, si sta occupando anche la Corte costituzionale di Karlsruhe. Il 21 settembre ha respinto a un ricorso del politico dell’Afd condannato adesso dai tribunali bavaresi.
E secondo la Sueddeutsche Zeitung è una decisione che anticipa un esame più approfondito che potrebbe anticipare un verdetto simile a quello delle corti regionali. Anche Karlsruhe potrebbe essere in procinto di chiedere una linea più dura contro chi relativizza e dunque insulta i simboli della Shoah.
STELLA DI DAVID OLOCAUSTO