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    CANNIBALISMO A 5 STELLE – LA GIRAVOLTA DI CONTE (“SE FOSSI ISCRITTO VOTEREI SÌ A DRAGHI”) NON È SOLO L’ESTREMO TENTATIVO DI NON FINIRE NEL CONO D’OMBRA MA ANCHE UNO SCHIAFFO INDECENTE AI TRAVAGLIO-PADELLARO-SCANZI CHE L’HANNO INTRONATO ‘’STATISTA’’ FINO ALL’ULTIMO – CONTE ALL’INFERNO SI INCORNICIA ALLA PERFEZIONE IN QUELLA DEL GRILLISMO RIDOTTO A TRIBALISMO CON "L’ELEVATO", DETRONIZZATO DA MEZZO MOVIMENTO, COSTRETTO AD AFFIDARSI ALLA PIATTAFORMA ROUSSEAU, GESTITA DA UNA SOCIETÀ PRIVATA AL QUALE PARTECIPA LO 0,1% DEGLI ELETTORI GRILLINI


     
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    Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

     

    travaglio conte travaglio conte

    Hanno aspettato che Giuseppe Conte dicesse una parola a favore del futuro governo di Mario Draghi. L' ex premier alla fine l' ha detta, nel pomeriggio di ieri. Ma si è limitato a spiegare che nella consultazione, già di per sé surreale, sulla piattaforma Rousseau, «se fossi iscritto voterei sì» perché, data la situazione, «un governo ci vuole».

     

    Insomma, il minimo indispensabile per scansare l' accusa di volersi mettere di traverso; ma non abbastanza per scacciare il sospetto che abbia sognato un reincarico, qualora l' ex presidente della Banca centrale europea non ce l' avesse fatta. Eppure, il Quirinale ha fatto sapere discretamente che in quel caso si sarebbe andati a un governo elettorale non guidato da Conte.

    BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

     

    D' altronde, la sua parabola discendente si incornicia alla perfezione in quella della formazione politica della quale è stato per due anni l' emblema; e delle velleità dei Cinque Stelle di diventare un «Movimento-Stato»: tranne rendersi conto di non riuscire né a tenere unita la maggioranza del Conte 2, né ad allargarla, né a compattare un grillismo ridotto a tribalismo. E così, il premier dimissionario è diventato l' icona di chi ha cercato di sabotare l' operazione Draghi.

     

    Conte viene candidato a ministro, a capo del Movimento Cinque Stelle, a deputato, a sindaco di Roma. E lui mostra di schermirsi ma in realtà alimenta la fronda, sventolando sondaggi di popolarità già un po' ingialliti. Ieri nel Movimento si temeva che non avrebbe neppure fatto la dichiarazione striminzita pro-Draghi rilasciata su pressione del vertice. Beppe Grillo ha dovuto constatare quanto la sua presa sia diminuita su truppe disorientate e lacerate.

     

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    I tormenti per il voto sulla piattaforma di Davide Casaleggio sottolineano il caos. La consultazione è stata prima rinviata; poi confermata in formato ridotto. Il M5S ieri mattina parlava di una dichiarazione pubblica di Draghi a sostegno del ministero per la Transizione ecologica chiesto da Grillo martedì. Il «garante» era arrivato a definire in modo un po' grottesco Draghi «un grillino come noi».

     

    Ma poche ore dopo è arrivata la gelata.

    Fonti vicine al presidente incaricato hanno spiegato che non erano «previsti interventi pubblici». Poi, l' appiglio: alla delegazione del Wwf Draghi ha detto che il dicastero per la Transizione ci sarà.

     

    beppe grillo giuseppe conte luigi di maio beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

    È bastato per giustificare un «sì» scontato: sebbene l' invito di Luigi Di Maio ai suoi a dare una prova di «maturità» sia frustrato da uno psicodramma che proietta l' ombra dell' instabilità.

     

    Quanto alla piattaforma Rousseau, pensare che la democrazia si affidi a un voto elettronico gestito da una società privata, al quale partecipa lo 0,1 per cento degli elettori grillini, sa di rituale irresponsabile. È probabile che domani Draghi sciolga la riserva e formi il suo governo: in piena autonomia.

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