Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per www.corriere.it
ASHLEY JUDD
«Le istituzioni ci hanno tradito», ha detto ieri Ashley Judd in conferenza stampa a New York, il giorno dopo la revoca in appello della condanna di Harvey Weinstein a 23 anni di carcere per aggressione sessuale nei confronti dell’assistente di produzione Mimi Haley nel 2006 e per lo stupro dell’aspirante attrice Jessica Mann nel 2013.
La Corte d’appello di New York ha deciso (4 contro 3) che nel processo del 2020 il giudice sbagliò a consentire le testimonianze anche di altre accusatrici (al di là di quei due casi) e a permettere alla Procura di interrogare Weinstein su vari elementi del suo passato (alla fine lui decise di non testimoniare).
Judd è stata la prima attrice ad accusare pubblicamente il potente produttore di Hollywood e co-fondatore di Miramax: nel 2017 raccontò al New York Times che vent’anni prima era stata invitata all’hotel Peninsula di Beverly Hills per quella che credeva fosse una colazione di lavoro, ma lui la fece salire in camera dove, indossando solo l’accappatoio, le chiese insistentemente di fargli un massaggio o di guardarlo mentre faceva la doccia.
ASHLEY JUDD DOPO L ANNULLAMENTO DELLA CONDANNA A WEINSTEIN
[…] Oggi l’attrice guida le proteste per la revoca della condanna, che porterà probabilmente a ripetere il processo, anche se Weinstein resta nel frattempo in carcere per un’altra condanna per violenza sessuale (a 16 anni) in California. Il produttore è pronto a testimoniare stavolta, dice il suo avvocato Arthur Aidala, che aggiunge: «Ci sono persone molto impopolari, ma dobbiamo applicare le leggi equamente». Mimi Haley, secondo la sua avvocata, prenderà in considerazione di testimoniare nuovamente, anche se «il processo nel 2020 è stato estenuante e traumatico» per lei.
Judd […] ha detto alla Bbc: «È una giornata difficile per le sopravvissute, ma viviamo nella nostra verità, sappiamo cosa è successo. Quando Harvey Weinstein mi ha molestata sessualmente e poi mi ha diffamata e ha interferito con la mie opportunità economiche e creative, dato che gli ero sfuggita in quella stanza d’albergo nel 1996, sono andata sul set e l’ho detto al regista, allo sceneggiatore, all’agente.
ASHLEY JUDD - VINCE VAUGHN - HARVEY WEINSTEIN
Nessuno mi ha ascoltato, in un sistema in cui sia gli uomini che le donne hanno non solo tollerato ma permesso le sue azioni. Ciò che è importante del Movimento MeToo è non solo che gli altri uomini rompano il silenzio sulla violenza, ma che poniamo fine all’impunità. Servono risposte di coraggio istituzionale perché spesso per i sopravvissuti il tradimento e i danni morali subiti all’interno del sistema sono peggiori dell’invasione sessuale dei nostri corpi».
Katherine Kendall, che raccontò di essere stata inseguita da Weinstein nudo in hotel, dice che la revoca della sentenza è un «terribile avvertimento che le vittime di violenza sessuale non ottengono giustizia». […]
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