Hundreds of police staging around Columbia as protestors are held back from the campus at 113th St. Press are not allowed past 113th st as dozens more police move towards the campus pic.twitter.com/kkDhDZ7rO0
— Liam Quigley (@_elkue) May 1, 2024
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per "La Repubblica"
la polizia fa irruzione alla columbia university 7
Per mesi, attivisti esterni avrebbero addestrato gli studenti americani in vista delle occupazioni pro-Gaza che hanno infiammato la fine dell’anno accademico. È quanto afferma il Wall Street Journal, secondo il quale l’addestramento tattico si sarebbe aggiunto a corsi di pianificazione delle proteste, consigli via social e indicazioni su slogan da utilizzare.
Dietro questo piano ci sarebbero attivisti esperti, network radicali e esponenti di gruppi di sinistra. Alla Columbia University di New York, uno dei centri della contestazione alla guerra, mesi prima che venissero piantate tende nel campus e occupati gli edifici, i leader della protesta hanno consultato esponenti del Nsjp, National Students for Justice in Palestine, che ha diramazioni in tutto il Paese, ed ex esponenti delle Black Panthers. Sueda Polat, una delle portavoci dei manifestanti alla Columbia, aveva spiegato ai giornalisti come lei e i compagni avessero «preso appunti dai più esperti e analizzato come l’università avesse risposto in passato ad altre proteste».
ragazza ebrea aggredita durante le proteste alla ucla
A marzo il gruppo studentesco aveva organizzato un seminario online, ospitando persone che avevano celebrato il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas. Non ci sarebbe una centrale di comando, ma il peso degli esterni appare forte. Sei manifestanti su dieci, tra gli oltre duemila arrestati nei campus, non sono studenti: tra loro, anarchici quarantenni, contestatori seriali, agitatori antisemiti come Rudy Ralph Martinez, 32 anni, che in un video aveva definito il 7 ottobre «una delle più grandi giornate» della sua vita.
Da mesi il Nsjp invoca il taglio dei legami economici delle accademie, per centinaia di miliardi, con aziende (da Microsoft in giù) che trattano con Israele. A inizio ottobre, il gruppo - che da dieci anni riceve donazioni da una fondazione chiamata Wespac - aveva promosso una “giornata della resistenza” nei college.
Da metà aprile i post sui social sono diventati più frequenti, con “consigli amichevoli” agli studenti, tra cui indossare abiti comodi e scarpe buone per correre, dotarsi di acqua, barrette energetiche, e bandane per coprire il volto.
studenti occupano la columbia university 1
In caso di un compagno arrestato dalla polizia, aggiungevano, «non perdete tempo. O riuscite a liberarlo oppure limitatevi a prenderne nome e data di nascita, per garantirgli assistenza legale, e andate via». […]
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