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    LA GUERRA DEI DIRITTI TV – 'MEDIAPRO' PREPARA IL RICORSO CONTRO LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MILANO E ATTACCA 'SKY' - IL COMMISSARIO DELLA LEGA A MALAGÒ INVOCA “UN PASSO INDIETRO DI TUTTI, ALTRIMENTI C’E’ IL RISCHIO DI FARSI DEL MALE" – GLI SPAGNOLI/CINESI ENTRO IL 22 MAGGIO DEVONO VERSARE LA GARANZIA DI UN MILIARDO E 200 MILIONI - E SUL CANALE DELLA LEGA...


     
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    T.C. per la Stampa

     

    La partita per i diritti televisivi del prossimo triennio (2018-21) si arricchisce di un nuovo capitolo: Mediapro presenterà ricorso contro la decisione del Tribunale di Milano, che mercoledì ha accolto la richiesta di Sky sospendendo il bando per la vendita dei diritti della Lega di A pubblicato dal colosso cinese-spagnolo.

     

    «Venderemo i diritti - ha detto Jaume Roures, numero uno di Mediapro -: siamo tranquilli. Se verrà bocciato di nuovo il bando, ne faremo un altro in funzione di quanto dicono i giudici. Il Canale tv? È in discussione con Lega e club, ma è sempre stata un' alternativa. Per me non ci sarà un terzo bando della Lega».

    Jaume Roures Taxto Benet mediapro Jaume Roures Taxto Benet mediapro

     

    Nella sua difesa, inoltre, pone l' attenzione sul fatto che i pacchetti sono conformi alla Legge Melandri, che il bando non conteneva contenuti editoriali e che con l' attuale quadro normativo italiano si può commercializzare pubblicità. Nel mezzo della guerra a viso aperto tra Mediapro e Sky, accusata dai catalani di aver paura di perdere una posizione dominante sul mercato dei diritti, c' è la Lega, che non si espone. A farlo per lei è il presidente del Coni e commissario dei 20 club di A, Giovanni Malagò, che chiede «un passo indietro da parte di tutti per il bene del sistema», aggiungendo che «non devono esserci né vincitori né vinti, altrimenti c' è il rischio di farsi male».

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    Assemblea tra 4 giorni Il nuovo snodo è l' assemblea del 15 maggio, dove le società discuteranno anche del ricorso di Mediapro, che entro il 22 maggio deve versare la garanzia di un miliardo e 200 milioni per non essere dichiarata inadempiente. Sul punto c' è frizione. «Stiamo parlando con la Lega, non va legata una cosa all' altra», sentenzia Roures.

     

    Alcuni club, che vogliono tenere al sicuro il tesoro degli spagnoli, sono sul piede di guerra.Da una parte il gruppo che spinge il canale della Lega, dall' altra c' è chi vorrebbe Mediapro fuori dall' Italia.

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