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    LA GUERRA DELLE SPIE – LA CINA HA ACCUSATO UN ALTRO DIPENDENTE GOVERNATIVO DI ESSERE UN AGENTE AL SOLDO DEGLI STATI UNITI: È IL SECONDO CASO IN MENO DI UN MESE, DOPO IL CASO DELL’UOMO ARRUOLATO DALLA CIA A ROMA – QUESTA VOLTA A ESSERE COINVOLTO È UN 39ENNE DI NOME HAO, ABBORDATO DA UN IMPIEGATO DELL’AMBASCIATA AMERICANA IN GIAPPONE. AVREBBE INIZIATO A LAVORARE PER L’INTELLIGENCE AMERICANA, FORNENDO A WASHINGTON “INFORMAZIONI SEGRETE FONDAMENTALI”


     
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    XI JINPING - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

    (ANSA) - La Cina ha accusato un dipendente governativo di spionaggio per conto degli Stati Uniti, in quello che è il secondo episodio del suo genere dopo quello annunciato a inizio agosto su un 52enne di nome Zeng arruolato dalla Cia a Roma.

     

    Secondo il ministero della Sicurezza di Stato, il caso coinvolge questa volta un 39enne, ancora sotto inchiesta, di nome Hao che lavorava per un non meglio indentificato ministero. Hao, secondo una nota postata online, stava studiando in Giappone quando ha conosciuto un impiegato dell'ambasciata americana durante una domanda di visto e ha sviluppato "uno stretto rapporto" con lui.

     

    L'uomo, in seguito, avrebbe introdotto Hao a un altro collega, un agente della Cia, che lo avrebbe convinto a iniziare a lavorare per l'intelligence americana mentre stava per rientare in Cina. Come accaduto a Zeng, Hao ha firmato un contratto e ricevuto una formazione ad hoc dalla Cia prima di cominciare la sua attività: "ha stretto diversi contatti con il personale d'intelligence Usa per fornire informazioni e raccogliere fondi a favore dello spionaggio".

     

    JOE BIDEN AGENTE DELLA CIA - MIDJOURNEY JOE BIDEN AGENTE DELLA CIA - MIDJOURNEY

    Zeng, nella denuncia del ministero, è accusato di aver fornito anche "informazioni segrete fondamentali" per "un'enorme" quantità di soldi, convinto alle attività illegali quando era stato mandato in Italia dalla sua azienda attiva nel campo militare per motivi di studio.

     

    Il mese scorso Pechino ha rafforzato una legge anti-spionaggio che conferisce alle autorità più potere per punire - nell'ambito di casistiche del tutto generiche - quelle che sono ritenute essere minacce alla sicurezza nazionale. Secondo le norme, "affidarsi a organizzazioni di spionaggio e ai loro agenti" così come ottenere "documenti, dati, materiali e oggetti relativi alla sicurezza e agli interessi nazionali" non autorizzati può costituire un reato di spionaggio.

    XI JINPING COME 007 XI JINPING COME 007

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