Irene Famà per “la Stampa”
chiambretti in tribunale
Giovedì Piero Chiambretti era a cena allo Sfashion Cafè con la figlia.
Qualcuno si avvicina per un selfie, una stretta di mano.
Lo showman è un personaggio pubblico: a Torino, come altrove lo conoscono tutti. Una sera padre e figlia come tante. Così pare. Nel pieno di una battaglia legale con l'ex compagna, Federica Laviosa.
"C'eravamo tanti amati".
Questo in sintesi, il discorso di lei. Ma l'amore è finito e ora si fanno i conti. Il conduttore televisivo l'ha citata in tribunale per ridurre i versamenti dovuti alla figlia da 3 mila a 800 euro mensili.
Perché? Meno entrate. E le recriminazioni, l'accusa alla ex di utilizzare il denaro per i propri interessi.
Dissidi da adulti. La bimba, undici anni, giovedì era a cena con il papà. Ieri sera a fare il saggio di danza con la mamma. Che torna a dire: «Lei è la mia priorità».
chiambretti in tribunale
I genitori, nel pomeriggio, si sono ritrovati in tribunale.
Un appuntamento, sì. Ma obbligato. Per due persone che, «dopo un grande amore», e Laviosa quel sentimento non lo nasconde, ora si ritrovano a comunicare unicamente tramite avvocati. E quando si ritrovano uno davanti all'altra non si scambiano nemmeno un saluto.
«Avremmo potuto parlarci», ribadisce la donna. «Ma ognuno ha il suo carattere».
E così si spiega la giornata di ieri a Palazzo di Giustizia.
Federica Laviosa, rappresentata da due legali di Bologna, Marcella De Simone e Claudia Villano, in Tribunale arriva presto. Venti minuti prima dell'udienza. I riflettori li scansa con eleganza: non è uno show.
CHIAMBRETTI LAVIOSA
«Tutto questo avrei preferito evitarlo. Emotivamente è difficile». Lei, 37 anni, del mondo dello spettacolo non ne ha mai fatto parte. A recitare non ci pensa proprio. E così non nega la difficoltà della situazione: «Nella nostra storia ci credevo, nonostante i pregiudizi e le cattiverie che in questi anni in tanti mi hanno riservato».
All'arrivo di Piero Chiambretti mormora: «Dove posso andare per non incrociarlo?».
Il conduttore televisivo compare una decina di minuti prima delle 14. Abito blu, cravatta a righe blu e rosse, pochette. Sorride, allarga le braccia, saluta. Sessantasei anni, uomo di spettacolo, affronta le telecamere: «Siete una manica di sciacalli. Faremo i conti con media. Quello che c'era da dire, è già stato detto». Un altro sorriso. È abituato ai riflettori, non a quelli della giustizia. Su una cosa è certo:
CHIAMBRETTI LAVIOSA 45
«È una vicenda spiacevole, soprattutto visto che c'è di mezzo una bambina». In udienza si discutono le istanze delle parti. I legali si confrontano, producono dichiarazioni dei redditi, estratti conti, memorie. Si cerca un accordo, che non si trova. La giudice si riserva, si pronuncerà prossimamente.
Sono i tempi della giustizia civile. I tempi dei dissidi. Federica Laviosa tenta un sorriso, ma poco convinta: «Speravo che questa vicenda, triste e amara, si risolvesse già ora. Non mi intendo di procedimenti giudiziari, ma lo speravo per il bene di mia figlia». Anche Piero Chiambretti lascia l'aula. Avvocata al seguito. Tra i due nessun saluto. E nessun accordo. Dissidi da adulti, appunto. E da grandi, si sa, fare la pace non è cosa semplice.
chiambretti laviosa figlia
PIERO CHIAMBRETTI E LA EX IN TRIBUNALE IL BRACCIO DI FERRO SUI SOLDI PER LA FIGLIA
Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”
Entrando a palazzo di giustizia, poco prima delle 14, Piero Chiambretti pare aver rispolverato il piglio irriverente del Portalettere che fu su Rai 3: «Ecco gli sciacalli», dice sorridendo (stretto) ai fotografi, completo blu elettrico e cravatta in tinta, a righe rosse.
Poi respinge con garbo le domande: «Nulla, grazie».
chiambretti laviosa figlia
Poco prima era arrivata la sua ex, Federica Laviosa, elegante senza essere appariscente, che il conduttore tv ha citato davanti alla settima sezione civile del tribunale di Torino, per «la modifica delle condizioni di affidamento e di mantenimento della figlia», 11 anni: chiede al giudice di ridurre il contributo al momento versato, da 3.000 a 800 euro al mese. Per due motivi, principalmente: le entrate dimezzate, da 55 a 26 mila euro mensili; e il sospetto che la ex utilizzi quei soldi «per sue personalissime esigenze».
Almeno secondo quanto sostenuto nel ricorso firmato dall'avvocato Benedetta Azzurra Baggi, che lo tutela con il collega Nunzio Alfredo D'Angieri, detto «Pupi», personaggio leggendario: ex ambasciatore del Belize in Italia e (per Forbes) uno dei 600 uomini più ricchi del mondo.
Va da sé, tra Chiambretti e Laviosa - assistita dagli avvocati Marcella de Simone e Claudia Villani - i rapporti sono a zero: non si guardano, non si salutano.
«Devo proprio vederlo?», sussurra lei, in attesa dell'udienza. Su una cosa sono d'accordo: «La priorità dev' essere la felicità di nostra figlia», come detto due giorni fa dalla donna. Che aveva respinto le accuse: «Sulle spese, ci sono gli estratti conto». Piuttosto, si è trovata a combattere contro i pregiudizi: «Molti pensano che con Chiambretti volessi sistemarmi, ma non è vero: è stato un grande amore».
Piero Chiambretti con la figlia
Lui, spiffera qualche amico, è invece arrabbiato per la piega presa dalla storia e avvilito perché la questione è diventata pubblica. Chi lo conosce giura sul suo amore per la piccola: mai ha pensato di dimezzare alcunché, semmai vorrebbe ridistribuire ciò che da sempre dà. Facendo i calcoli, sul milione di euro, dal 2011. Morale: la figlia, avuta a 55 anni, è un tesoro da tenersi stretto.
piero chiambretti
Ci sono anche le carte bollate, però, come l'accordo di affidamento condiviso del dicembre 2016, in un patto recepito dal tribunale di La Spezia, dove abitavano mamma e bambina. Un atto reso necessario dalla mancata intesa tra i due, che si erano lasciati nel gennaio precedente, e che ora Chiambretti chiede di modificare. Ribadendo però l'intenzione di assicurare alla figlia le abitudini di vita di sempre e la disponibilità a far fronte a qualsiasi circostanza per il suo benessere. Insomma, non sono in discussione gli altri impegni sottoscritti dal papà - pagamento dell'affitto, spese straordinarie e retta scolastica - ma, appunto, il contributo alla ex per la figlia.
Dopo la rottura della relazione, la donna aveva vissuto prima a Parma, poi a La Spezia, sua città natale. Fino al trasferimento a Torino, in un appartamento poco lontano dall'abitazione di Chiambretti, per rendere più agevole la gestione: visto che la bambina dovrebbe stare con il padre due week-end al mese, impegni di lavoro permettendo. Fallito il tentativo di accordo davanti al giudice relatore Isabella Messina, ora toccherà alle parti produrre documenti e depositare memorie: prossima udienza, dopo l'estate.
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