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    LA GUERRA CALDA DEL CREMLINO A QUELLA ZOZZONA DI MADONNA


     
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    Da LaStampa.it

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    Nuove beghe legali in Russia per Madonna, dove un deputato intende far recapitare alla pop star una salata multa come "lavoratrice illegale", per aver tenuto un concerto la scorsa estate a Pietroburgo senza avere il diritto di lavorare "in termini commerciali".

    Come spiega oggi il quotidiano Izvestia, si tratta di una questione di tipologia di visti, ma per il parlamentare pietroburghese Vitali Milonov è una questione di principio e qualcosa in più: il deputato ha tentato, invano, di far condannare l'artista americana per "propaganda dell'omosessualità" durante lo spettacolo dell'agosto 2012, quando Madonna aveva fatto distribuire braccialetti colorati in segno di solidarietà con le minoranze sessuali e dal palco aveva lanciato un appello per la liberazione delle Pussy Riot.

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    Ora Milonov intende riprovarci con una denuncia per "lavoro illegale", dato che il visto ottenuto l'anno scorso dalla signora Luisa Ciccone non avrebbe permesso un'attività retribuita, cosa che richiede una speciale dicitura, che indichi espressamente "motivi di lavoro" e non il generico "legami culturali" .

    "Dato che abbiamo tutte le basi per dire che Madonna non si è esibita con canti e balli a San Pietroburgo gratis, allora significa che ha infranto le regole di permanenza nel nostro Paese", dichiara l'agguerrito deputato. L'ammenda prevista in questi casi arriva a 800mila rubli, circa 20mila euro, e può essere multato anche l'ente che ha emesso il visto: in questo caso il ministero russo della Cultura.

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