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    LA GUERRA GALEOTTA! - IL PARLAMENTO UCRAINO HA APPROVATO UNA LEGGE CHE PERMETTE AI DETENUTI DI ARRUOLARSI NELL’ESERCITO - AL CONTRARIO DI QUELLO CHE AVVIENE IN RUSSIA, LA NUOVA LEGGE ESCLUDE I CONDANNATI PER CRIMINI GRAVI, COME STUPRO, OMICIDIO, TRAFFICO DI DROGA E TRADIMENTO E ALCUNI FUNZIONARI DEL GOVERNO FINITI IN PRIGIONE PER CORRUZIONE - NEI GIORNI SCORSI L'ESERCITO RUSSO HA SPEDITO AL FRONTE DUE CRIMINALI: UNO HA UCCISO UN UOMO E POI NE HA FRITTO IL CUORE. L'ALTRO HA UCCISO DUE DONNE E POI HA FATTO A PEZZI I CORPI CON UN'ASCIA...


     
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    Estratto dell'articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”

     

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    Il Parlamento ucraino approva una legge che permette ai detenuti di arruolarsi nell’esercito, […]. A differenza di quello che succede in Russia, la legge esclude dall’arruolamento i condannati per crimini gravi – che includono stupro, omicidio, traffico di droga e tradimento. Inoltre, devono mancare meno di tre anni alla fine della pena.

     

     Da questa possibilità sono esclusi alcuni parlamentari e alcuni funzionari del governo finiti in prigione per corruzione, […] La norma però non esclude molti altri, come giudici e poliziotti corrotti, che gli ucraini scontenti non volevano vedere di nuovo in libertà.

     

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    […] Il serbatoio di carcerati che potrebbe rispondere conta circa ventiseimila uomini e i parlamentari che hanno firmato il disegno di legge sperano di trovare così tra i dieci e i ventimila volontari. Si tratta di una misura che accompagna la legge sulla mobilitazione che ad aprile ha abbassato l’età per l’arruolamento da 27 a 25 anni. L’esercito ucraino conta più di un milione e centomila soldati e di questi trecentomila sono al fronte. […]

     

    […] A Bruxelles intanto l’Ue ha raggiunto un accordo che le permetterà di appropriarsi degli interessi dei beni congelati della Russia – quindi non dei circa duecentodieci miliardi di euro congelati nei Paesi europei, ma degli interessi che generano, circa tre miliardi ogni anno – per sostenere l’Ucraina. Il 90 per cento sarà trasformato in aiuti militari e il 10 per cento sarà destinato alla ricostruzione del Paese.

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    Gli ambasciatori dei Ventisette hanno approvato la proposta fatta dal capo della diplomazia europea, Josep Borrell, il 20 marzo. Dal punto di vista legale, l’Unione sostiene che quei proventi non appartengono alla Russia e non fanno parte dei suoi asset congelati, perché molti considererebbero un’aggressione diretta ai beni russi all’estero come un precedente pericoloso.

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