sabino cassese a l'aria che tira
Carlo Bertini per "la Stampa"
Il mio giudizio sul governo è positivo, Draghi ha fatto quello che hanno fatto gli altri, non ci sono differenze, si è allineato alla posizione dei partner europei». Sabino Cassese, ex giudice della Corte Costituzionale, promuove il premier per come si è mosso in questa delicatissima fase. E fa notare che «le eventuali esitazioni iniziali sulle sanzioni erano più che giustificate dalla prudenza e dalla situazione, che non era come quella attuale».
vladimir putin.
Alla luce degli eventi, quanti principi del diritto internazionale ha violato Putin?
«Ogni forma di aggressione è vietata dal diritto alle Nazioni Unite. Non dimentichiamo che l'Ucraina entra il 24 ottobre del 1945, insieme con l'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche, nell'organizzazione delle Nazioni unite e che la carta dell'Onu stabilisce che gli Stati sono tutti egualmente sovrani, che le controversie debbono essere risolte in modo pacifico, che bisogna astenersi dall'uso della forza, che non si può interferire nella competenza interna di un altro Stato e che i popoli hanno diritto all'autodeterminazione. Tutti questi principi sono stati violati dalla Russia».
L'Ucraina chiede aiuto contro l'invasore. Ci sono margini per legittimare qualche paese a schierarsi militarmente con Zelesky?
le vie del gas russo
«Nel Consiglio di sicurezza dell'Onu il 26 febbraio scorso la Russia ha posto il veto ad una risoluzione per fermare le truppe. La risoluzione ha avuto 11 voti a favore su 15, con l'astensione di Cina, India ed Emirati Arabi. Il Segretario generale dell'Onu ha promesso aiuti alimentari e nominato un coordinatore della crisi.
La Nato ha condannato l'invasione russa, dichiarato solidarietà e appoggio politico e pratico al governo ucraino e la disponibilità di forze difensive con interventi preventivi proporzionati e che non consentano "escalation". Anche l'Unione europea ha dichiarato solidarietà e appoggio al popolo ucraino promettendo aiuti politici, finanziari e umanitari, adottando sanzioni e minacciando ulteriori misure.
rifugiati ucraini 9
Nel diritto internazionale è diffusa l'idea che la comunità internazionale debba intervenire in caso di aggressione, se vi è un'emergenza umanitaria che costituisca minaccia per la pace, per fermare le atrocità, con un intervento proporzionato. Peraltro, vi sono voci che dubitano della legittimazione di contromisure umanitarie che siano attuate con l'uso della forza. Ma questo per ora non è promesso da nessun Paese».
Quindi il potere dell'Onu è nullo in questa fase?
rifugiati ucraini 7
«Purtroppo, avendo la Russia esercitato il diritto di veto a proprio favore - fatto che è stato molto criticato all'interno del Consiglio di sicurezza - l'Onu è bloccata. Gli argomenti contro interventi di difesa attiva sono due: mezzi illeciti possono indebolire anche finalità lecite; se si interviene una volta non si spiega perché non intervenire in ogni caso di aggressione armata. Finora, tutti i Paesi che hanno dichiarato la propria solidarietà non hanno promesso interventi armati, ma armi. Quindi, consentendo l'autodifesa della popolazione ucraina».
Zelensky chiede di entrare nell'Ue. Sarebbe possibile una decisione accelerata? E cosa comporterebbe?
immagini dei mezzi russi dal satellite
«Una decisione di adesione all'Unione europea comporterebbe per l'Ucraina uno scudo nei confronti della Russia, ma la sconsiglierei in questo momento perché attiverebbe un conflitto tra Russia e Ue. E ora bisogna far tacere le armi, non attizzare conflitti».
In Italia, Salvini è contrario all'invio di armi. La nostra Costituzione cosa ci consente in casi come questo?
«L'articolo 11 della Costituzione dispone che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Quindi il rifiuto della guerra si riferisce alle attività belliche come strumento di offesa, non come mezzo di difesa. Un'altra distinzione da fare riguarda il tipo di intervento. Finora non mi risulta che siano state prese decisioni sull'invio di contingenti militari. Nel caso, ad esempio, del Kosovo, l'Italia inviò militari nell'ambito di un intervento Nato. Per ora l'Italia promette assistenza perché gli ucraini stessi possano difendersi».
soldati ucraini
L'invio di materiale bellico attraverso Stati confinanti non comporta comunque un coinvolgimento nel conflitto?
«Fornire armi comporta dare strumenti alla popolazione ucraina per difendere la loro vita: si può pensare che non sia legittimo l'uso della forza in difesa dei diritti dell'uomo e della sua sopravvivenza?».
Questa guerra impone una valutazione prospettica degli eventi. Renzi ad esempio sostiene che Putin voglia sovvertire i concetti di democrazia, diritti umani, sovranità popolare. La democrazia è a rischio in questa fase storica?
«La democrazia è certamente a rischio, sia perché l'autocrazia tende ad aggredire le democrazie pacifiche, sia perché anche nelle democrazie vi sono pulsioni autoritarie. Nella Russia di oggi prevalgono i tratti della storia più remota, quelli autocratici della Russia zarista, che si formarono con Pietro il Grande dalla fine del'600. La servitù della gleba fu soppressa soltanto nella seconda metà dell'Ottocento.
bandiere russe a lugansk
Rimangono fondamentali le osservazioni di un grande studioso come Harold Berman che, interpretando nel 1963 il diritto sovietico, notava che gli elementi zaristi prevalevano su quelli sovietici. Oggi il potere è concentrato nelle mani di una sola persona, mentre l'ordinamento sovietico partiva del concetto di socializzazione del potere: soviet vuol dire consiglio e l'idea marxista leninista originaria comportava una sorta di auto amministrazione della società».
convoglio russo distrutto dalle forze ucraine 2 convoglio russo distrutto dalle forze ucraine 6 esercito repubblica popolare lugansk