Giorgio Gandola per "la Verità"
margherita agnelli e gianni agnelli
La cassaforte della famiglia Agnelli era una società fantasma, definita «inattiva» dalla stessa Camera di commercio di Torino. Per nove anni, dal 2012 agli inizi di luglio di quest' anno, era un forziere camuffato da catapecchia diroccata con il tetto sfondato e le erbacce sulla soglia. A scoprirlo e a costringere i titolari della società semplice Dicembre al restauro e all'adeguamento dei parametri sociali è stata una lunga e impervia azione legale promossa da Margherita Agnelli de Pahlen, la mamma di John, Lapo e Ginevra Elkann.
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Qualche settimana fa il Sole 24 Ore ha dato conto di una ghiotta notizia: «Si è alzato il velo sulla storia della Dicembre», come se fosse avvenuto per un colpo di vento. Si è scoperto che John Elkann, presidente di Stellantis, Ferrari, Gedi gruppo editoriale e Giovanni Agnelli B.V., è titolare del 60% del capitale sociale, con il fratello Lapo e la sorella Ginevra a dividersi equamente il restante 40%.
Una conferma importante anche perché Dicembre - costituita da Gianni Agnelli appunto nel dicembre 1984 - è il forziere della holding Exor che custodisce le partecipazioni chiave dell'impero di famiglia. Oggi il capitale sociale è di 103 milioni di euro: 61,8 di John, 20,6 ciascuno di Lapo e Ginevra.
GINEVRA JOHN E LAPO ELKANN
L'assetto societario attuale deriva da una compravendita compiuta dalla nonna Marella Caracciolo, completata prima della sua scomparsa nel 2019. Tutto questo non è stato rivelato alla pubblicazione spontanea di comunicazioni obbligatorie. Quel velo si è alzato dopo un provvedimento giudiziario emesso nel maggio scorso dal giudice del Registro delle imprese di Torino, Gabriella Ratti, decisivo per fare luce su un mistero buffo: fino a due mesi fa la cassaforte societaria del quarto gruppo automobilistico mondiale riportava i nominativi di soci defunti come Marella Caracciolo, Gianluigi Gabetti e Cesare Romiti.
gianni e marella agnelli
Più che un forziere, una cappella gentilizia. Con un'aggravante per lo Stato italiano. Mentre un normale cittadino titolare d'impresa è costretto a presentare anche le radiografie per accedere a fondi pubblici, nel 2020 il governo di Giuseppe Conte ha autorizzato con garanzia Sace un prestito da 6,3 miliardi a Fca senza sapere ufficialmente chi fossero i detentori di una quota rilevante del capitale sociale.
A far luce sulla vicenda è stato il ricorso di Margherita Agnelli, da tempo in contrasto con i figli per la famosa «opacità» sull'eredità dell'Avvocato e della madre Marella Caracciolo, che aveva lo scopo di conoscere la reale situazione societaria in un ottica di maggiore chiarezza.
Gianni Agnelli con Marella
Scrive l'avvocato Dario Trevisan dello studio Trevisan&associati, suo legale, nel ricorso del 14 maggio 2021: «Sebbene la Dicembre sia posta ai vertici e rappresenti una quota significativa di partecipazione pari ad almeno il 36,38% del capitale sociale della Giovanni Agnelli B.V. - la holding di uno dei più importanti gruppi industriali su scala internazionale quale è quello di Exor Fca - a oggi non è dato di conoscere alcuna informazione in ordine alla compagine sociale, all'amministrazione, alle norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti, alle rendicontazioni finanziarie e a quelle previste per le holding di partecipazione, nonché alla sede legale».
marella agnelli john elkann margherita
Insomma, il buio assoluto.Nel gennaio 2020 le anomalie e le omissioni sono state fatte presenti all'ufficio del registro. Fin da quattro anni prima John Elkann (non indicato nelle visure) aveva votato all'assemblea straordinaria della Giovanni Agnelli & C. in rappresentanza della Dicembre. In modo del tutto legittimo, essendone l'amministratore con pieni poteri dal febbraio 2003. Eppure la società veniva indicata come «inattiva».
Gianni Agnelli con Marella
I legali di Margherita Agnelli hanno più volte sollecitato la Camera di commercio a richiedere l'iscrizione delle registrazioni omesse, ma con esiti mortificanti. Risposte evasive («Non troviamo gli aventi diritto», «Non si è avuto ancora riscontro»), formule contorte («Non risultano elementi documentati idonei ad avviare alcun procedimento d'ufficio»), missive inviate a indirizzi sbagliati, tempistiche bibliche anche per colpa della pandemia. Due dettagli surreali.
Per aiutare i funzionari ad azzeccare l'indirizzo, gli avvocati di Margherita Agnelli hanno trasmesso loro il certificato di residenza di John Elkann e hanno inviato articoli di giornale e comunicati stampa sugli argomenti oggetto di segnalazione «nell'auspicio che la Camera di commercio, a fronte di fatti per così dire notori, non potesse continuare a negare l'avvio del procedimento richiesto e si determinasse a richiedere a coloro che non risultavano da visura le delucidazioni del caso».
romiti e gianni agnelli
Preso atto del muro di gomma i legali si sono rivolti al tribunale per sbloccare la situazione paradossale. Il 24 maggio scorso il giudice ha ordinato al Registro delle imprese di Torino e alla società Dicembre «di far pervenire le loro osservazioni entro 30 giorni» e di risolvere la faccenda nel segno della trasparenza.
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Ora l'interrogativo della casalinga di Voghera che è in noi è il solito: perché la società chiave di una delle famiglie più potenti d'Europa aveva le ragnatele e i documenti sono stati aggiornati solo dopo l'intervento del giudice? Risalendo per li rami si nota che John Elkann entrò nella Dicembre nel 1996 per 5 miliardi di lire quando aveva 20 anni; fondi cospicui da pagare per uno studente. I fratelli Lapo e Ginevra entrarono nel 2004 per un controvalore di 39,2 milioni di euro ciascuno, all'età di 27 e 25 anni. Ma contenere più domande che risposte è il destino di molte casseforti di famiglia.
MARGHERITA AGNELLI margherita e allegra agnelli SERGE DE PAHLEN - MARIA CON LA FIGLIA ANASTASJA - MARGHERITA AGNELLI margherita agnelli e gianni agnelli 1