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1 - BIDEN ACCUSA PUTIN SULL’UCRAINA MA È LUI CHE HA BISOGNO DI ALZARE LA TENSIONE: IL PRESIDENTE AMERICANO IN FASE DI DECOMPOSIZIONE HA GROSSI PROBLEMI INTERNI. TRUMP RIPRENDE QUOTA E LUI TRACOLLA NEI SONDAGGI. E RISCHIA DI PRENDERE UNA TRANVATA ALLE ELEZIONI DI MIDTERM DI NOVEMBRE. È PER QUESTO CHE FA FINTA DI FARE IL DURO. MA COSÌ RISCHIA DI FARE SOLO DANNI. TANT’È CHE ANCHE ZELENSKY, L’EX COMICO DIVENTATO PRESIDENTE UCRAINO, HA CHIESTO DI SMETTERLA: “L’OCCIDENTE NON DEVE CREARE IL PANICO”
minacce di guerra russia ucraina
2 - «UN VIDEO FALSO PER POI ATTACCARE» ALLARME DELLA CIA, TENSIONE A KIEV
Francesco Battistini per il "Corriere della Sera"
«Abbiamo abbattuto un drone ucraino che sorvolava la Bielorussia!». «Attenti, i russi hanno filmato un falso incidente per invadere l'Ucraina!».
joe biden vladimir putin
In attesa della guerra vera, se ci sarà, si va di guerra ibrida. Ieri pomeriggio il più fedele alleato di Vladimir Putin, il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, per la prima volta ha convocato l'ambasciatore ucraino e protestato per un aereo senza pilota che il 24 gennaio sorvolava le truppe russe sul confine, ospitate nel campo militare di Brestsky: «È una provocazione - ha avvertito -, una pericolosa escalation».
avril haines
Più o meno alla stessa ora, in una sala riservata del Congresso di Washington, una super-capa della Cia mostrava ai deputati americani immagini declassificate e scioccanti di cadaveri disseminati, macerie, fuoco e fiamme, russi imprecanti e in lacrime.
putin e lukashenko
«Sono false», ha spiegato Avril D. Hainey, ma non per questo tranquillizzanti: come scrivono New York Times e Washington Post citando quattro fonti d'intelligence - e come confermano sia il Pentagono, sia i servizi britannici -, ci sono «informazioni che i russi vogliano invadere l'Ucraina con un pretesto» e che «s' inventino un attacco da parte di Kiev alla popolazione russofona dell'Est Ucraina, con un falso video di propaganda che mostri corpi a terra, attori che inscenino il lutto, luoghi distrutti e armi ucraine fornite dall'Occidente».
minacce di guerra russia ucraina
Una pistola fumante, dicono gli Usa, ma caricata a salve. Un trappolone mediatico fatto circolare ad arte, per poi giustificare un intervento militare di Mosca a protezione degli ucraini filorussi: la Duma di Putin starebbe per riconoscere le repubblichette filorusse di Donetsk e Lugansk, un po' come fece con l'Ossezia e l'Abkazia prima d'invadere la Georgia nel 2008, e a quel punto per i leader secessionisti sarebbe uno scherzo «fingere una provocazione e chiedere l'aiuto» della Grande Madre Russia. Stanno facendo un cinema, in tutti i sensi.
JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN
La Casa Bianca raffredda («l'invasione non sarà imminente»)? Il Cremlino chiede di non alimentare tensioni («l'unica cosa falsa sono questi allarmi»)? Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene a proporre un incontro ad Ankara fra russi e ucraini («questo momento difficile sarà superato»)? Sono i nervi ad andare in trincea.
E se Washington muove altri 3mila soldati fra Polonia e Romania, Mosca chiude gli uffici russi della tv tedesca proprio quando il cancelliere Olaf Scholz si prepara ad andare da Putin. Armi e bagagli, più quelle che questi: l'incidente del drone in Bielorussia non è casuale, perché i droni turchi venduti all'Ucraina (e alla Russia) sono l'oggetto per contendere col nemico.
volodymir zelensky con i soldati ucraini
È ai Bayraktar Tb2 e ai Fai-Anka fabbricati in Turchia che si riferisce il video presentato dalla Cia, quando parla d'«armi occidentali» mostrate come prova. Ed è degli stessi droni che, sotto la neve, è venuto ieri a parlare Erdogan col presidente ucraino Volodymyr Zelensky: il Sultano si propone da mediatore - forte del suo ruolo nella Nato e dei numerosi interessi convergenti con Mosca, dalla Siria alla Libia, dal Nagorno-Karabakh al Kazakistan -, ma le sue simpatie sono da sempre per la minoranza tatara e musulmana della Crimea, sloggiata con l'annessione di Putin del 2014.
volodymir zelensky
Le ultime forniture dei droni turchi a Kiev, velivoli che tanto hanno impressionato per la loro efficienza nei bombardamenti dei curdi, sono fra quelle che più preoccupano Mosca. Ad Ankara sanno che un'invasione russa destabilizzerebbe tutto il Mar Nero e soprattutto i commerci che passano per il Bosforo e i Dardanelli. Quando la Russia avanzò da quelle parti, nell'ottocentesca guerra di Crimea, arrivò quasi a Costantinopoli. Noi non ce ne ricordiamo quasi più, ma i turchi sì.
2 - IL PENTAGONO: «UN PRETESTO E L'UCRAINA SARÀ INVASA» PUTIN-PECHINO, ASSE SUL GAS
Flavio Pompetti per "il Messaggero"
guerra in ucraina 6
Vladimir Putin cerca la sponda con la Cina. Assediato dal fronte dei paesi occidentali, più o meno compatti nella decisione di respingere ogni pretesa espansionista della Russia in Ucraina, il leader moscovita sta cercando di intrecciare rapporti più robusti con la potenza mondiale che ha già segnalato la volontà di sfidare il nemico comune: gli Stati Uniti.
LE SANZIONI
La marcia di avvicinamento dei due paesi che per lunghi decenni si erano guardati con sospetto, è iniziata otto anni fa con l'invasione della Crimea da parte della Russia, quando Putin ha trovato per la prima volta la strada verso l'occidente sbarrata dalle sanzioni di Usa ed Europa.
Volodymyr Zelensky
Attraverso la catena dei monti Altai che segna il confine, il presidente russo ha un paese assetato di petrolio e gas, e con il quale ha iniziato a potenziare gli scambi commerciali. La contingenza attuale della crisi in Ucraina sta stringendo le maglie di questo rapporto.
Qualche giorno fa il governo di Pechino si era detto «sensibile» alle preoccupazioni di Mosca riguardo alla sicurezza territoriale. Ieri i rispettivi ministri degli Esteri Serghei Lavrov e Wang Yi hanno discusso la «comprensione e il sostegno» del governo cinese nei riguardi della Russia riguardo alla crisi ucraina.
Nel concreto i due paesi stanno discutendo le contromosse che potrebbero prendere per contrastare eventuali nuove sanzioni anti russe provenienti da Washington e da Bruxelles.
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IL MESSAGGIO
Alla vigilia del suo viaggio a Pechino per l'apertura dei giochi olimpici invernali, Putin ha inviato un suo messaggio all'agenzia cinese Xinhua nel quale si dice fiducioso che lo scambio commerciale tra i due paesi possa passare dai 147 miliardi di dollari dell'anno scorso ai 200 miliardi, e promette un uso sempre più allargato delle rispettive valute, per sfuggire al ricatto del dollaro.
ALEKSANDR LUKASHENKO VLADIMIR PUTIN
L'amministrazione Biden aveva aperto la giornata ieri con un'insolita retromarcia su quella che Kiev aveva definito una «eccessiva retorica bellica» riguardo alla presenza dei militari russi ai confini dell'Ucraina. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki aveva corretto l'espressione «invasione imminente» che aveva dominato la scena nei giorni scorsi, in quanto supponeva una decisione già maturata da parte di Putin che invece non è evidente.
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Più tardi in mattinata è arrivata un'autentica bomba diffusa dal New York Times. La Russia secondo il quotidiano starebbe preparando un falso filmato che documenta l'uccisione di cittadini russi da parte di militari ucraini, alla frontiera dei due paesi. Il documento sarebbe usato per provocare indignazione, e giustificare un intervento armato oltre il confine.
Fonti anonime del Pentagono non chiariscono chi esattamente avrebbe preso l'iniziativa di produrre i filmati, ma accusano l'intelligence russa di aver attivamente collaborato alla loro realizzazione. La notizia non è stata confermata a Washington, né sono state prodotte le immagini che il giornale scrive sarebbero in possesso del governo Usa.
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La tensione resta altissima, e il prezzo pagato dalla comunità globale è già salato. La presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accusato la Russia di «stare mettendo in dubbio l'architettura della sicurezza europea». Putin e Macron, intanto, hanno parlato al telefono sulla crisi in Ucraina. Macron ha avuto un colloquio telefonico anche con Biden. Il leader francese e quello Usa, rende noto la Casa Bianca, hanno «ribadito il loro sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina».