Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera”
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I processi sportivi in Italia e in Europa costano 115 milioni di euro alla Juventus. È lo stesso consiglio di amministrazione a quantificare i danni delle sanzioni ricevute per il caso plusvalenze e per le «manovre stipendi» con cui, in piena pandemia, il club aveva rinviato il pagamento di alcune mensilità ai calciatori.
Tali effetti negativi sono già stati scontati per circa il 20% nella stagione 2022/23, chiusa con una perdita di 123,6 milioni. Il residuo 80% dei 115 milioni di danni economici sarà assorbito nella stagione in corso, 2023/24, che gli stessi vertici della società prevedono quindi di chiudere ancora in rosso.
ANDREA AGNELLI LAPO ELKANN MEME JUVENTUS
Da qui la decisione del cda di proporre un aumento di capitale da 200 milioni all’assemblea degli azionisti del 23 novembre. Exor, la holding della famiglia Agnelli Elkann che detiene il 63,8% della Juventus, si è impegnata a sottoscrivere il rafforzamento pro-quota (128 milioni) e o scorso 27 ottobre ha già anticipato 80 milioni per sostenere il club.
Resta da vedere se gli altri azionisti vorranno partecipare al terzo aumento di capitale in quattro anni; altrimenti, il consiglio potrebbe dover ricorrere al paracadute di un consorzio bancario che garantisca la sottoscrizione delle azioni inoptate dagli attuali soci. […]
ultrà juve striscione contro andrea agnelli
Sul progetto incombono ancora alcune incognite legali. Fra queste le due domande di arbitrato avanzate da Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese, il cui acquisto nel 2018 per 100 milioni è stato all’origine dei guai finanziari della Juventus, ha chiesto la condanna del club a pagare 19,5 milioni di arretrati relativi alla cosiddetta seconda manovra stipendi […]
andrea agnelli juve villarreal IL WHATSAPP DI GIORGIO CHIELLINI NELLA CHAT DI SQUADRA PER L ACCORDO SUGLI STIPENDI meme juventus ANDREA AGNELLI CON MAURIZIO ARRIVABENE E PAVEL NEDVED le cifre che la juventus si impegna a restituire ai giocatori dopo la finta rinuncia allo stipendio