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    DOPO TRE ANNI, LA JUVE SALUTA DE LIGT: VA AL BAYERN PER 85 MILIONI - ADESSO I BIANCONERI HANNO UN TESORETTO PER SCEGLIERE IL SOSTITUTO: PAU TORRES, MILENKOVIC O UN DUELLO CON L’INTER PER BREMER? - IL "GALLO" BELOTTI NON CANTA PIU’: E’ SENZA SQUADRA E ASPETTA LA PROPOSTA GIUSTA. FINORA SOLO SONDAGGI DA CLUB FRANCESI E DAL TORONTO - LE POLEMICHE PER IL MANCATO SALUTO AL TORINO


     
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    Da corriere.it

     

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    Una domenica bestiale sull’asse Bayern-Juventus. Matthis De Ligt e il Bayern Monaco sono sempre più vicini. Dopo averlo detto e ridetto, e dopo essere andati a Torino, i dirigenti bavaresi hanno continuato a spingere perché la Juventus accettasse la proposta di acquisto del difensore olandese, desideroso di una nuova esperienza in un altro campionato, con la Bundesliga in cima alla lista. Serviva un rilancio, che è arrivato. E ora il Bayern ha fretta di chiudere l’operazione.

     

    L’ad Khan: De Ligt vuole venire da noi

    È tutto nato nel pomeriggio, quando i tedeschi avevano fatto pervenire una proposta di acquisto ben superiore ai 60 milioni di euro più bonus rispetto a quella presentata una settimana fa. Maxi operazione: quasi 85 milioni di euro, bonus inclusi e contratto fino al 2027 per il giocatore. Certo, la Juventus ne chiede 100 (la clausola rescissoria era sui 115 milioni). Ma una proposta di questo tipo è difficile da rifiutare.

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    Così difficile, che un accordo verbale è arrivato nella serata stessa, in virtù del fatto che il Bayern avesse messo particolare fretta al club bianconero: «Vorremmo chiudere la trattativa entro la metà della settimana prossima» è il messaggio fatto recapitare ai bianconeri, che hanno preso anche atto della decisione dello stesso difensore di salutare Torino dopo tre anni.

     

    87 partite, 8 gol: un bilancio che ha reso De Ligt protagonista alla Juve, che lo aveva acquistato per 75 milioni di euro dall’Ajax. In tre stagioni, il giocatore è cresciuto molto, e vede nel Bayern uno step ulteriore per poter continuare una carriera già molto importante. «Ciao, Torino», o quasi. Con la Juventus che sta già pensando ai sostituti. Non sarà facile, ma il tesoretto che incasserà dalla cessione aiuterà parecchio.

     

    BELOTTI

    Da corriere.it

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    Pausa, silenzio, attesa. L’atipica estate di molti giocatori (mai così tanti svincolati di lusso si erano presentati all’inizio del calciomercato), è ancora più atipica per Andrea Belotti. Perché i rumors che riguardano alcuni parametro zero (vedi Dybala, o fino a poco fa anche Bernardeschi), non sembrano appartenere all’ormai ex capitano del Torino. Ultima apparizione contro l’Ungheria, con la maglia della Nazionale.

     

    Poco più di 15’ in campo. Poi, il nulla: qualche foto postata sui social della moglie, Giorgia Duro, con la figlia Vittoria e nient’altro. Nemmeno un post di saluti al Torino, che invece il 1 luglio aveva voluto ringraziare la punta per gli anni passati insieme: «Prendiamo atto della tua decisione di intraprendere una nuova esperienza, da oggi le nostre strade si separano» era l’esordio del messaggio del club granata. Ma anche lì, nessuna parola.

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    Filtra poco, intorno al futuro di Belotti: solo un silenzio pneumatico che sembra voler far allontanare il giocatore da ogni possibile voce sul suo conto. Già nelle passate stagioni, l’attaccante aveva ipotizzato un possibile trasferimento all’estero, con l’obiettivo di giocare qualche competizione internazionale.

     

    Si era fatto avanti lo Zenit di San Pietroburgo proprio la scorsa estate, senza però riuscire a trovare l’accordo. Qualche anno prima, in Italia, era concreto l’interesse del Milan di Mirabelli e Fassone: 50 milioni di euro per il passaggio in rossonero (la squadra che il Gallo tifa da quando è bambino), ma quella volta era stato il Toro a dire di no. Adesso, invece, qualche interessamento è arrivato dalla Ligue 1, ma al momento senza sviluppi.

     

    Sondaggi di Monaco e Nizza

    In particolare, Monaco e Nizza avevano sondato il terreno con l’entourage del giocatore, che viene rappresentato da un pool di avvocati e commercialisti che mantengono il più stretto riserbo sull’andamento delle trattative.

     

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    La sensazione è che la punta voglia prendersi il tempo giusto per scegliere la destinazione che, a 29 anni, potrebbe essere l’ultima davvero importante della sua carriera: l’obiettivo è quello di non perdere la Nazionale (Mancini lo stima, ma servono i gol) e appunto provare a giocare almeno l’Europa League, che ha solo assaggiato nella stagione 2019/2020 con Mazzarri in panchina, uscendo ai preliminari contro il Wolverhampton.

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