• Dagospia

    ANDREA AGNELLI ERA CONSAPEVOLE DELLE INFILTRAZIONI DELLA ‘NDRANGHETA NELLA JUVENTUS? - PER LA COMMISSIONE ANTIMAFIA LA SOCIETA’ NON CONCORRE NEL REATO MA NON E’ NEANCHE PARTE LESA MA LE RISPOSTE SULL’EVENTUALE COINVOLGIMENTO DEI DIRIGENTI BIANCONERI SONO STATE SECRETATE. PERCHE’?


     
    Guarda la fotogallery

    ANDREA AGNELLI ANDREA AGNELLI

    Ma.Pi. per “la Repubblica”

     

    Né bianco né nero, ma grigio. Per la Commissione Antimafia il ruolo della Juve nella vicenda delle infiltrazioni ‘ndranghetiste in curva e del bagarinaggio è un galleggiare nella terra di mezzo: non concorre nel reato, come ha spiegato la procura di Torino, ascoltata oggi. Ma non è nemmeno parte lesa, perché non ha subito danno dalla vicenda. Marco Di Lello, del Pd, presidente del comitato Mafia e Sport insieme a Angelo Attaguile (Lega), colloca il club in una «zona grigia su cui la Commissione ha il dovere di investigare».

     

    MAROTTA MAROTTA

    E per indagare saranno inevitabili altre audizioni. Che riguarderanno direttamente il club bianconero, magari anche il presidente Andrea Agnelli. La proposta di convocarlo in commissione - lo confermano fonti dirette - verrà avanzata tra un paio di settimane in ufficio di presidenza: in dieci a decidere (con voto ponderato) per dire “sì” o no all’ascolto del numero uno del club bianconero.

     

    RAFFAELLO BUCCI RAFFAELLO BUCCI

    Che ha già “dribblato” l’audizione prevista in Federcalcio, facendo sapere al procuratore della federcalcio Pecoraro di preferire l’invio di una memoria, già recapitata negli uffici federali di via Campania. Più complicato sarebbe evitare l’eventuale convocazione a Palazzo San Macuto. Accertato l’utilizzo del bagarinaggio come forma di riciclaggio per sostenere le ‘ndrine calabresi, sta lavorando principalmente a un tema: erano consapevoli alla Juventus di ciò che avveniva in curva?

    RAFFAELLO BUCCI RAFFAELLO BUCCI

     

    Su questo argomento si sono concentrate le domande ai pm Monica Abbatecola e Paolo Toso, titolari dell’inchiesta “Alto Piemonte” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord. Di certo, i pm hanno definito “molto marginale” il ruolo nella questione del presidente Agnelli. Due delle risposte, quelle a domande sull’eventuale coinvolgimento dei dirigenti bianconeri, sono comunque state secretate dal comitato «perché ci sono persone che possono essere interessate».

     

    Il 23 febbraio davanti a Di Lello e Attaguile comparirà anche il procuratore federale Pecoraro. Tra la seconda e la terza settimana di marzo, a elezioni concluse, toccherà poi ai vertici di Lega di serie A e B e della Figc. L’obiettivo è estendere le indagini a tutto il mondo del calcio professionistico: già oggi sarà in commissione il procuratore di Napoli Colangelo per riferire sul caso Lo Russo, il boss immortalato a bordo campo e amico di alcuni calciatori.

    RAFFAELLO BUCCI RAFFAELLO BUCCI

     

    Poi potrebbe toccare a qualche club, in base alle segnalazioni. E disporre un intervento normativo in tema di bagarinaggio, con l’introduzione della responsabilità oggettiva per i club: «Le sanzioni attuali contro si sono dimostrate inefficaci», spiega Di Lello. Anche a definire, per dirla con le parole di Attaguile, «la connivenza di chi gestisce i club».

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport