Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
juve verona
Non c'è dubbio che Vlahovic sia una grande differenza e che accanto a giocatori fini come Dybala e Morata possa dare ancora di più. È sicuro anche che questa sia una Juve molto vicina a quello che il suo allenatore chiede, pochi rischi in difesa, sguardo veloce al contropiede e massima fisicità in campo. Il calcio, vivendo sul caso, gli lascia pochissime scelte extra. Per questo credo che i due gol venuti dai due uomini del mercato siano un riconoscimento del destino alla potenza e «prepotenza» della Juve.
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Il Verona non era nemmeno un avversario accomodante. Ha giocato spesso meglio della Juve, ma non ha mai tirato in porta. È una squadra difficile da superare se l'affronti testa a testa, corre di più. Va messa sulla pazienza e sulla qualità. Quando hai giocatori migliori, aprirsi al contropiede è ancora il modo di dare spazio migliore agli attaccanti. Il Verona era già orgoglioso di tenere il pallone e correre, al resto non ha fatto in tempo a pensare. Dopo pochi minuti Dybala e Vlahovic avevano già confezionato un grande gol.
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Non bisogna però nemmeno esagerare, nel senso che la Juve da tempo si è assestata, gioca meglio, fa classifica. C'è un dato eclatante per quanto è rimasto furtivo: negli ultimi tre mesi, dal 5 novembre a oggi, tredici partite su 24, la Juventus ha fatto più punti di tutti, 27, solo uno in meno dell'Inter che resta con una partita in meno, sei più dell'Atalanta, 7 in più del Milan e del Napoli. Questo anche con Morata centravanti e Bentancur.
Questo dice che la squadra è stata ricomposta, che Vlahovic e Zakaria sono due aggiunte ideali, ma che recuperare all'Inter i punti che ancora servirebbero, non è possibile, non c'è lo spazio. Scala invece l'Atalanta in classifica. Paga la sua poca qualità attuale e la mancanza profonda di Zapata. È rimasta senza gol in tre delle ultime cinque gare. Meno aggressiva, quindi meno produttiva, credo sia stata ormai anche capita. In casa ha fatto appena 14 punti su 33, un confine più che una statistica.