Mario Consani per “il Giorno”
Per IL giudice è proprio Xu Linghua l’assassina di Chinatown. E per questo dovrà scontare 30 anni di carcere per omicidio e rapina. Il pm Maura Ripamonti aveva chiesto l’ergastolo. Il gup Cristina Mannoccci ha letto la sentenza ieri mattina al termine del processo con rito abbreviato. Giusto un anno fa, a fine novembre, la bella Xu occhi di ghiaccio avrebbe ucciso a sangue freddo e con un solo colpo di pistola Xue Chenxiang, 32 anni, un cambista abusivo con ufficio in via Sarpi, portandogli via 400mila euro per andarseli a giocare al casinò in Slovenia.
Xu Linghua
Titolare di un centro estetico, stando alle sue stesse parole la dark lady di Chinatown in realtà faceva affari con ricchi imprenditori cinesi che a Milano comprano e vendono. E, soprattutto, li accompagnava nei casinò di mezza Europa portando loro fortuna e accettando per questo generose ricompense. Affascinante 38enne in carriera, abituata a giocare con i soldi e con gli uomini. I denari sottratti al cambista Chenxiang - sostiene Xu - in realtà era stata proprio lei a darglieli perché li facesse fruttare.
La donna nega, però, di esserseli ripresi con il piombo. A inchiodarla sarebbero le immagini (fissate dalle telecamere esterne dell’edificio) di lei che entra ed esce dalla palazzina la mattina del delitto, con vestiti diversi prima e dopo. E la lunga serie di contatti telefonici con Xue - e solo con lui - registrati dai tabulati nelle ore immediatamente precedenti l’omicidio.
Tuttavia la bella Xu - un marito italiano di una certa età, un ex compagno cinese padre dei suoi due figli e qualche amante di passaggio che non ha mai nascosto - continua a respingere ogni responsabilità raccontando storie che devono essere sembrate sembrate incredibili anche al giudice.
Omicidio a Milano - Xu Linghua
Quella mattina - a suo dire - era andata dal cambista per riavere i soldi che lui, in effetti, si stava facendo portare in ufficio da qualcuno. Ma nel racconto messo a verbale, però, ad un certo punto lei per ingannare l’attesa decide di salire al piano di sopra a salutare Angela, amica cinese che guarda caso abita proprio lì, un’altra bella ragazza che faceva la prostituta. Xu sale al secondo piano (dove in realtà non era mai stata prima) non trova Angela ma un’altra signora cinese.
Mentre parla con lei sente dei rumori di sotto e scendendo di nuovo nell’ufficio trova Xue già morto. Allora si spaventa, prende i suoi soldi prima di fuggire ma poi teme che la accuseranno dell’omicidio e così, nel dubbio, porta via anche i cellulari della vittima e chiude la porta a chiave. Gli investigatori hanno però accertato che a quel secondo piano, in realtà, non ha mai abitato alcuna donna cinese.