Salvatore Riggio per corriere.it
immobile
Nella vicenda tamponi della Lazio è entrata in azione la Procura Federale diretta da Giuseppe Chiné. È un caso diventato paradossale. Positivi martedì 27 ottobre (ed esclusi dalla trasferta di Champions in Belgio contro il Bruges), ma negativi ai tamponi successivi e presenti nel match di campionato (domenica 1 novembre) con il Torino. Per tornare indisponibili per la gara di oggi, mercoledì 4 novembre, a San Pietroburgo con lo Zenit.
I calciatori coinvolti
I calciatori in questione sono Immobile, Lucas Leiva e Strakosha. Ci sono anche Luis Alberto, Lazzari e Anderson, che dal primo tampone positivo non sono mai stati a disposizione di Simone Inzaghi.
lucas leiva
Da qui l’apertura di un’inchiesta da parte della Figc per valutare se ci siano state o meno delle violazioni del protocollo. Gli ispettori hanno ascoltato Claudio Lotito e il medico sociale Ivo Pulcini, acquisendo i referti di tutti i tamponi effettuati. Tecnicamente, cosa rischia la Lazio?
Il codice di giustizia sportiva recita: «In caso di violazione, a carico della società responsabile si applicano, a seconda della sua gravità, le sanzioni di cui all’articolo 8 che vanno dall’ammenda, alla penalizzazione, alla retrocessione all’ultimo posto fino all’esclusione dal campionato.
La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da Covid-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione». In pratica sarebbe punito il rischio per la salute e la volontà di alterare una gara. Ma il club biancoceleste evoca differenti parametri tra Uefa e Italia. Non ci resta che aspettare la fine dell’inchiesta.
strakosha