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    LA RIVOLTA DEL CALCIO: LA LEGA A VA ALL'ATTACCO DI SPADAFORA E CHIEDE AL GOVERNO DI FISSARE LE DATE PER GLI ALLENAMENTI, MA ANCHE PER IL CAMPIONATO (L'ULTIMA UTILE È IL 14 GIUGNO) - SE LE SOCIETÀ FACESSERO LAVORARE I CALCIATORI, SPENDESSERO PARECCHI SOLDI PER GLI ESAMI, MA NON VEDESSERO RIPARTIRE LA SERIE A DOVREBBERO ANCHE PAGARE GLI STIPENDI. SAREBBE UN DISASTRO...


     
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    Andrea Ramazzotti per www.corrieredellosport.it

     

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    La Serie A non ci sta, si rivolta e studia le prossime mosse. Vuole una data certa per la ripresa degli allenamenti, ma anche per quella del campionato. Indicazioni che né il governo nel dpcm né Spadafora hanno potuto o voluto (a seconda dei punti di vista) dare. Ieri sera c'è stato un consiglio informale, un'ora e un quarto di chiacchierata con il presidente Dal Pino, l'ad De Siervo, i consiglieri federali Marotta e Lotito, i consiglieri di Lega Antonello, Campoccia, Scaroni e Percassi più il membro indipendente Casasco.

     

    Spadafora Spadafora

    Idee molto chiare: la A ha chiesto, come tutte le realtà industriali, una data certa non solo per riaprire gli stabilimenti (i centri sportivi) e la produzione (gli allenamenti), ma anche per tornare in commercio (via alle partite, anche se a porte chiuse). E' questa la chiave: riprendere le sedute individuali non basta. Anzi, questa concessione da sola (peraltro neppure certa al momento; il governo nel prossimo dpcm che è valido fi no al 17 maggio poteva far poco...) rischia di essere solo dannosa. Cosa succederebbe se le società facessero lavorare sui loro campi i calciatori, spendessero parecchi soldi per gli esami, ma non vedessero ripartire il campionato? Sarebbe clamoroso, perché dovrebbero anche pagare gli stipendi che, in caso di chiusura del campionato, risparmierebbero. Insomma, una doppia o tripla beffa.

     

    Ripartire con la Coppa Italia il 9 e il 10 giugno

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    (...) In via Rosellini la voglia di tornare in campo è grande perché tanti club sanno che se ciò non succedesse per il movimento italiano sarebbe un disastro. Il rischio di fallimento per alcune società sarebbe concreto. Non a caso la Serie A sta lavorando alle ipotesi di calendario per la ripartenza.

     

    L'ultima data utile per riprendere a giocare è il 14 giugno, altrimenti non ci saranno più i tempi per completare campionato e Coppa Italia. No ai play off. Con gli allenamenti di nuovo al via dal 18 maggio, l'idea è quella di tornare in campo per la prima gara ufficiale il 9 e il 10 giugno, sempre con le semifinali di Coppa Italia: Juventus-Milan e Napoli-Inter. O quanto meno questa è l'indicazione che arriva perché i due match andrebbero in chiaro sulla Rai (il ministro Spadafora è un sostenitore del calcio in chiaro in questo momento).

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