Camilla Conti per “La Verità”
bini smaghi
Dopo la débâcle del numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, che nei giorni scorsi si è ritirato dalla partita, in pista sono rimasti tre candidati: Lorenzo Bini Smaghi, Lorenzo Casini e Mauro Masi. Bini Smaghi, economista fiorentino nonché ex membro del board della Bce e presidente di Société générale, è spinto dai club «americani» (Spezia, Genoa, Samp, Bologna, Roma) e gradito anche al presidente del Milan, Paolo Scaroni, che però aveva sponsorizzato anche Bonomi.
Apprezzato a livello internazionale e in ottimi rapporti con Mario Draghi, non avrebbe ancora trovato il consenso delle big come Inter, Juventus e lo stesso Milan. Bini Smaghi starebbe dunque valutando di fare un passo indietro. Intanto, sarebbero calate le chances per la candidatura di Masi, ex direttore generale della Rai e attuale presidente di Consap, amico di Gianni Letta e del patron della Lazio, Claudio Lotito. Che però in questo match tifa insieme al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per Lorenzo Casini, capo di gabinetto di Dario Franceschini al ministero della Cultura nonché presidente della Corte d'appello federale.
LORENZO CASINI
Proprio la sua «dote», però, potrebbe rivelarsi un ostacolo. Nel piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza del ministero della Cultura si legge un articolo relativo al cosiddetto «pantouflage», o porte girevoli: l'articolo dispone il divieto per i dipendenti che, «negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro presso i soggetti privati destinatari dell'attività dell'amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri».
mauro masi
Secondo la norma, i contratti di lavoro conclusi e gli incarichi conferiti in violazione del divieto sono nulli e i soggetti privati che hanno concluso contratti o conferito incarichi in violazione del divieto non possono contrattare con la pubblica amministrazione per i successivi tre anni e hanno l'obbligo di restituire i compensi. Il divieto di pantouflage si applica non solo al soggetto che abbia firmato l'atto, ma anche a coloro che abbiano partecipato al procedimento. Anche ai «titolari di organi ed incarichi negli uffici di diretta collaborazione», come il capo di gabinetto.
LOTITO DE LAURENTIIS
Al ministero, tra l'altro, fa capo il «Piano strategico grandi attrattori culturali» nel quale è finita la ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze con i soldi (95 milioni) del Pnrr. Anche all'interno della Lega c'è chi fa notare che il Mibact, in sede parlamentare, ha sempre dato parere contrario su ipotesi dirette a realizzare interventi non fossero rispettosi del vincolo culturale. Giovedì serviranno 11 voti su 20 e nessuno dei tre candidati oggi sul tavolo oggi è certo di averli. Se non verrà raggiunto un compromesso e a meno che alla vigilia del voto non entri «di rincorsa» un outsider per fare il presidente, la Lega verrà commissariata dalla Figc.
Paolo Scaroni bini smaghi presidente SocGen