1. LETTERE D’AMORE
giacomo leopardi sul letto di morte
Fanny Ronchivecchi Targioni Tozzetti (Firenze, 9 maggio 1801 - Firenze, 29 marzo 1889), nobildonna italiana moglie del medico e botanico Antonio Targioni Tozzetti, animatrice di un salotto letterario, fu uno degli amori platonici di Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 - Napoli, 14 giugno 1837). A lei il poeta si ispirò per la poesia Aspasia , dissimulandola sotto le spoglie della concubina e poi moglie di Pericle. Fanny fu confidente anche di Antonio Ranieri (Napoli, 8 settembre 1806 - Portici, 4 gennaio 1888), grande amico di Leopardi e futuro senatore.
2. «ARDISCO PREGARVI DI COMANDARMI SAPENDO CHE NON POSSO NULLA»
giacomo leopardi
Lettera di Giacomo Leopardi a Fanny Targioni Tozzetti ripresa da “il Giornale”
di Roma, 6 agosto 1832. Cara Fanny, Vi scrivo dunque benché siate prossima a tornare; non più per dimandarvi le vostre nuove, ma per ringraziarvi della gentile vostra di lunedì. Che abbiate gradito il mio desiderio di sentire della vostra salute, è conseguenza della vostra bontà.
Mi avete rallegrato molto dicendomi che state bene, e che i bagni vi giovano, e così alle bambine, io ne stava un poco in pensiero, perché i bagni di mare non mi paiono senza qualche pericolo. Ranieri è sempre a Bologna, e sempre occupato in quel suo amore, che lo fa per più lati infelice.
E pure certamente l' amore e la morte sono le sole cose belle che ha il mondo, e le sole solissime degne di essere desiderate. Pensiamo, se l'amore fa l'uomo infelice, che faranno le altre cose che non sono nè belle nè degne dell' uomo. Ranieri da Bologna mi aveva chiesto più volte le vostre nuove: gli spedii la vostra letterina subito ierlaltro.
Giacomo Leopardi
Addio, bella e graziosa Fanny. Appena ardisco pregarvi di comandarmi, sapendo che non posso nulla. Ma se, come si dice, il desiderio e la volontà danno valore, potete stimarmi attissimo ad ubbidirvi. Ricordatemi alle bambine, e credetemi sempre vostro.