Estratto dall'articolo di Marco Franchi per 'il Fatto Quotidiano'
PRECARIETA'
Risale al primo di febbraio l' arrivo della notizia in Procura a Udine della morte di Michele, il trentenne udinese che si è suicidato lo scorso 31 gennaio. Ma, visto che della lettera che ha acceso i riflettori sulla sua drammatica decisione di togliersi la vita non c' è stata traccia prima della sua pubblicazione, il caso era stato immediatamente chiuso.
La sua riproduzione sulle pagine del Messaggero Veneto, quotidiano locale del Friuli Venezia Giulia al quale i genitori di Michele avevano deciso di affidare le ultime parole del figlio, ha però avuto come conseguenza non solo la ripresa della notizia da tutti i giornali nazionali e il luculliano quanto morboso tam tam sui social, ma anche una serie di nuovi accertamenti da parte della Procura.
Se questa lettera è vera, se è stata scritta da un ragazzo che aveva deciso di suicidarsi dando la colpa a un sistema che "non lo rappresentava, non lo valorizzava e gli rispondeva sempre no", l' intenzione della Procura, almeno da quello che si legge sulle pagine del Messaggero Veneto, è di fare degli accertamenti a carico di ignoti per stabilire se questa morte si sarebbe potuta evitare. Il punto è che, fin da subito, la drammatica storia di Michele è parsa densa di punti scuri.
PRECARIETA'
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Il dubbio si è allargato nei giorni scorsi, a seguito della pubblicazione sempre da parte del Messaggero Veneto - sia nella versione cartacea che su quella online - della lettera firmata dalla presunta ex fidanzata di Michele. Nel pomeriggio di giovedì, però, proprio a seguito delle numerose domande dei lettori che si chiedevano se l' identità della ragazza fosse autentica, il link che riportava le parole di questa ragazza che aveva scritto alla redazione presentandosi come "ex fidanzata" non compariva più come notizia principale del sito del quotidiano, ma era stato "nascosto" tra i numerosi altri interventi pervenuti al quotidiano.
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PRECARI RAGAZZI CON LA MASCHERA jpeg
"La lettera che abbiamo pubblicato attribuendola alla fidanzata potrebbe essere un fake. Non lo sappiamo, perché non abbiamo parlato con lei. Come è andata: ci ha scritto via mail una persona con nome e cognome qualificandosi come fidanzata di Michele, sostenendo di aver avuto il contatto direttamente dalla madre. L' abbiamo pubblicata senza ulteriori verifiche. Ci siamo fidati e abbiamo commesso un errore. Ce ne scusiamo pubblicamente".
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