ORLANDO SI SCALDA. UN CIVICO A DESTRA?
Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
ANDREA ORLANDO
L’impressione è che paradossalmente solo Toti sarebbe stato immediatamente pronto a correre per il mandato alla guida della Regione Liguria, ma non avrebbe mai potuto. […] sia il centrosinistra sia il centrodestra non sembrano essere pronti ad affrontare una campagna elettorale praticamente già cominciata per la conquista di una Regione che, nei prossimi anni, dovrà gestire finanziamenti per opere pubbliche da oltre 10 miliardi di euro.
Dopo i due mandati consecutivi conquistati da Giovanni Toti, il secondo nel 2022 con oltre il 56% dei voti, il centrosinistra da tempo sembra aver puntato ufficiosamente sull’ex ministro Andrea Orlando. Fondatore del Pd, spezzino, Orlando ha una caratura persino sovrabbondante rispetto a quella necessaria, ma se per la segretaria Elly Schlein le prossime elezioni sono «un’occasione per le forze alternative alla destra», è scontato immaginare che il partito più importante dell’opposizione chieda a Orlando di fare la sua parte.
ANDREA ORLANDO - CHIARA BRAGA - ELLY SCHLEIN
«Vediamo la coalizione che cosa decide», dicono deputati vicini a Orlando che due settimane fa, a chi gli chiedeva se scendesse in campo nella sua Regione, rispondeva: «Vedremo se me lo chiederanno». Aggiungendo, però, che: «Se emerge una candidatura che riesce a unire più della mia, sarò il primo a sostenerlo». Interviene anche Matteo Renzi il quale ora annuncia che Italia viva «starà insieme per le Regionali, anche in Liguria», con il centrosinistra.
[…] anche il centrodestra non sembra avere ancora un rappresentante in grado di prendere il testimone lasciato da Toti […] Dicono si punti a un personaggio della società civile. […] Toti non potrà candidarsi per il terzo mandato (vietato), ma potrà fare campagna elettorale con la sua lista che, infatti, ha già mutato nome da «Cambiamo con Toti presidente» a «Lista Toti Liguria».
salvini rixi
RIXI: NON MI CANDIDO PER LA LIGURIA E NON CAMBIERÒ IDEA
(ANSA) - ROMA, 27 LUG - "Non mi candido. E non cambierò idea al riguardo". Lo dice il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, commentando in un'intervista al Corriere della sera la situazione in Liguria. "Io rappresento un governo in carica, che deve andare avanti in ogni caso. Non posso essere sempre l'unico nome sul tavolo", aggiunge Rixi. Per l'esponente leghista, con l'addio di Giovanni Toti, "siamo davanti a una situazione pensata per creare a freddo un problema Liguria che prima non c'era. Una campagna elettorale difficile e avvelenata come quella ligure, va fatta partendo dal basso.
edoardo rixi con matteo salvini 3
Per favorire questo processo, mi tiro fuori". Rixi poi guarda alla scelta di Toti di dimettersi: "Noi come Lega non sempre abbiamo condiviso le sue decisioni, ma lo abbiamo sempre appoggiato. Altri, meno. Credo che si sia sentito solo". Al leader della Lega Matteo Salvini "ho detto quello che penso, e ci siamo confrontati".
Ora, "dopo quel che è successo a Toti, ci vuole una svolta, e ci vuole un candidato civico. Non bisogna pensare in termini di centrodestra contro centrosinistra. Se così sarà, il nostro destino sarà già scritto". Per il viceministro quanto accaduto è "un fallimento della democrazia. Un presidente di Regione costretto a dimettersi senza neppure essere stato rinviato a giudizio. La richiesta fatta dalla Procura ha creato un vulnus nell'equilibrio democratico. Obbligare qualcuno a scegliere tra la propria libertà personale e il ciclo amministrativo di un ente, è una cosa barbara".
edoardo rixi con matteo salvini 2
PAITA: NON MI CANDIDO PER LA LIGURIA E NESSUN VETO SU ORLANDO
(ANSA) - ROMA, 27 LUG - Raffaella Paita, coordinatrice di Italia viva, afferma di non essere in lizza per le Regionali in Liguria: "Io no: non sarebbe una scelta giusta né unificante. Orlando ci farà sapere. Agiremo nello spirito proposto da Schlein e raccolto da Renzi: senza veti posti né subiti", sottolinea in un'intervista al QN.
paita renzi
E sull'accelerazione di Matteo Renzi nella costruzione del campo largo col centrosinistra spiega: "Noi le decisioni le prendiamo per motivazioni di carattere politico e non personale. Abbiamo creduto nel Terzo polo, assassinato da Calenda. Alle Europee si è poi registrata una polarizzazione che presumibilmente ci sarà anche alle Politiche. Di qui l'esigenza di un fronte unitario per l'alternativa. Le ammucchiate sono inutili. Ma se sarà supportata da un progetto serio di modernizzazione e crescita, offriremo ai cittadini un'alternativa credibile. Di certo senza il centro riformista la sinistra non vince". Sulla futura candidatura alla premiership, "mi pare corretta la regola per cui il partito maggiore esprima anche la leadership".
Raffaella Paita