Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Nessun trionfalismo, nemmeno un accenno di soddisfazione, si continua a lavorare e basta. A Palazzo Chigi non vogliono nemmeno sentire la parola vittoria: Mario Draghi è lontano anni luce dal considerarsi l'autore di una scommessa vinta. Osserva anche con un pizzico di fastidio il coro mediatico e politico su una strategia che è apparsa efficace. Semmai nello staff del capo del governo la parola d'ordine è quella di continuare a monitorare la situazione e spingere sempre di più perché altri milioni di italiani si convincano che è meglio il vaccino del tampone.
la protesta no green pass al porto di trieste 14
E da questo punto di vista, e solo su questo piano, c'è una moderata soddisfazione: «Anche i dati di oggi e le notizie che ci arrivano dal generale Figliuolo ci dicono che sempre più gente si sta convincendo». Insomma se è ovviamente più che positiva la reazione del Paese nel primo giorno di green pass obbligatorio, così come l'assenza di episodi critici per la sicurezza o per il normale lavoro delle aziende, il premier resta concentrato in primo luogo sulla campagna di vaccinazione e in parallelo sui tanti provvedimenti in fase di elaborazione.
Ieri se una soddisfazione si registrava era quella legata al varo del decreto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un provvedimento per cui Draghi ha ringraziato in modo non formale sia il ministro Orlando, sia i sindacati per le tante soluzioni suggerite per migliorare il sistema, sia infine le Regioni, per il loro contributo. Un risultato che per il capo del governo è stato un esempio eccellente di lavoro sistemico, collettivo, di grande collaborazione istituzionale.
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Semmai quello che si intuisce è che il monitoraggio dei dati in corso a Palazzo Chigi può preludere a dei cambiamenti, sia nei prossimi giorni che nel medio periodo. Resta in piedi l'ipotesi di allargare il credito di imposta per le aziende che decidono, in piena autonomia, di pagare i tamponi per i propri dipendenti: se ne discuterà la prossima settimana. Ma non è da escludere nemmeno che le norme sull'obbligo del green pass in vigore da ieri possano essere in qualche modo modificate: per Draghi il buon senso consiglia di considerarle transitorie, l'andamento della campagna vaccinale contro il Covid potrà suggerire, a seconda dei risultati, di modificarle.
LA TERZA DOSE DEL VACCINO ANTI-COVID
Dalla settimana prossima poi inizierà per il governo, e per Draghi in prima persona, uno sforzo istituzionale non indifferente: in qualche modo partirà il conto alla rovescia in vista del G20 di fine mese, evento che porterà a Roma i capi di Stato e di governo delle venti economie più ricche del mondo.
La Capitale sarà una vetrina internazionale, ma dovrà essere più che pronta ad accogliere al meglio i lavori del summit: un obiettivo che coinvolgerà profili molto delicati di sicurezza pubblica, un impegno straordinario di più ministeri, un coinvolgimento e una soglia di attenzione molta alta da parte dei nostri servizi di sicurezza. Per il Paese, viste le polemiche e le cronache degli ultimi giorni, sarà un'ulteriore prova di efficienza.
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