Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
zaniolo
Quando un giovane di talento, gran fisico ma un po’ volubile, oltretutto vicino alla scadenza del contratto, incontra un americano ricco e non pistola, il giovane volubile deve rigare dritto, altrimenti rischia di fare una fine antipatica.
Quel «nella Roma non gioco più» di Zaniolo, giunto alle orecchie di Dan Friedkin e abbinato all’offerta economicamente vantaggiosa del Bournemouth di Bill Foley, altro americano, e al Milan in ritirata , ha prodotto un effetto spiacevolissimo . Il più classico degli “o così o Pomì”: se resti dopo il 31 gennaio ti alleni da solo per sei mesi, forse 18. Questo filtra da Trigoria.
dan ryan friedkin
Chissà se tutti gli agenti che hanno speso tanti soldi per “comprare” la procura di Nico s i rendono conto di quanto abbia influito questa pratica (ormai abituale) sulla testa del ragazzo, che sono sicuro sia b ravo e generoso, oltre che simpatico.
Un ventenne che guadagna milioni facili e raggiunge la Nazionale senza aver giocato una sola partita in A e senza che in seguito nessuno abbia il coraggio di dirgli “ma che cazzo fai ? !”, può perdere la percezione della realtà.
Nico dovrebbe avere l’orgoglio di giocare nella Roma di Mourinho. E invece dice con voi non ci sto più. Me ne vado. Ma dove?
zaniolo mourinho