Sandra Riccio per "la Stampa"
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Con la pandemia la liquidità parcheggiata dalle famiglie sui conti correnti in Italia, da gennaio a giugno del 2021, è aumentata di 123 miliardi. Nonostante il dato elevato, il numero delle persone in grado di risparmiare è diminuito, calando dal 55,1% al 48,6%. I dati arrivano dalla ricerca di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2021. Lo studio ha anche evidenziato una quantità di liquidità nei portafogli mai vista prima. Quest' anno la quota è salita al 42% contro il 37% del 2020. Si tratta di una leva importante per far ripartire il Paese.
«Occorre usare al meglio l'enorme massa di risparmio parcheggiato presso le banche» ha detto ieri durante la presentazione dello studio Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo. Adesso lo sguardo è rivolto al futuro. Secondo l'analisi è in crescita la fiducia sui prossimi 12-18 mesi. La speranza è riposta sulla ripartenza dell'economia.
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«E' talmente forte in questo momento la crescita economica internazionale che non sarà la variante Omicron, vista anche l'efficacia dei vaccini, a far deragliare la rimonta» ha spiegato l'economista. L'Italia in questo contesto sta vivendo un momento molto favorevole. «Il nostro Paese nel 2021 e nel 2022 supererà in crescita la Germania e la media degli altri Paesi europei» ha ricordato De Felice. Nel frattempo aumentano le disomogeneità sia nella distribuzione del reddito, sia sul piano dei consumi. Molte le famiglie in difficoltà con il mutuo.
italiani risparmiatori
Secondo i dati il 16,8% dei mutuatari ha chiesto e ottenuto la sospensione, quota che è salita al 31,5% dei mutuatari sulla cui famiglia il Covid ha impattato sanitariamente. Secondo lo studio, adesso i risparmiatori più dinamici sono pronti a riprendere consumi e investimenti temporaneamente congelati.
Sono però il 36% del campione e sono laureati, giovani e appartenenti al ceto medio-alto e alto. Più cauto il rimanente 64%: prevalgono classi di popolazione più avanti negli anni, appartenenti al ceto medio-basso e con limitata istruzione. Da segnalare l'aumento della fiducia nell'Europa alla vigilia di un piano decisivo; il Recovery, la via per il rilancio.