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    LA LITANIA DI MELANIA - ''TROPPI AMERICANI COME ME E DONALD''. LA FIRST LADY TWITTA SUL CORONAVIRUS, MA NEL FRATTEMPO LA ''CNN'' HA MANDATO IN ONDA DELLE SUE REGISTRAZIONI RUBATE IN CUI SI LAMENTAVA DELLE INCOMBENZE DEL SUO RUOLO, SOPRATTUTTO QUANDO ESPLOSE IL CASO DEI FIGLI DEI MIGRANTI AL CONFINE SEPARATI DALLE FAMIGLIE. ''IO VOLEVO RIUNIRLI MA CI SONO LEGGI E PROCEDURE. A OBAMA NON GLI HANNO DETTO NIENTE, LASCIATEMI IN PACE CAZZO''


     
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    AUDIO - MELANIA TRUMP SI LAMENTA DEI MEDIA E DEL TRATTAMENTO CHE RICEVE:

     

     

     

     

    L'IPNOTICO VIDEO MESSAGGIO DI MELANIA TRUMP, UN'ANDROIDE ALLA CASA BIANCA

     

     

    Andrea Marinelli per www.corriere.it

     

    Donald e Melania Trump sono risultati positivi al coronavirus nella notte. A 32 giorni dal voto, è la prima, enorme sorpresa di ottobre di questa elezione già così diversa da qualsiasi altra nella storia americana, che porta alla luce anche i dissidi interni alla first family. L’approccio del presidente nella gestione della pandemia è stato ampiamente criticato e, seppur non apertamente, la stessa first lady aveva espresso segnali di dissenso, come il tweet che dal 28 aprile è rimasto fissato in cima al suo account ufficiale, in cui offre con un video di un minuto consigli pratici per evitare il contagio.

     

    donald e melania trump 2 donald e melania trump 2

    Se già questo stonava con la strategia negazionista del marito — che ha politicizzato la battaglia contro il virus, ha incitato le rivolte contro i lockdown locali per favorire la ripresa economica e, soprattutto, si è a lungo rifiutato di indossare la mascherina — il tweet con cui la first lady annuncia di essere risultata positiva suona quasi come una denuncia. «Come hanno già fatto troppi americani quest’anno, io e il presidente siamo in quarantena a casa dopo essere risultati positivi al test per il Covid-19», ha scritto. «Stiamo bene e ho posticipato tutti i prossimi impegni. Mi raccomando, state al sicuro e supereremo tutto questo insieme».

     

     

    Come nota Politico, del resto, si tratta della più grande minaccia degli ultimi decenni alla salute di un presidente degli Stati Uniti, anche perché l’età di Trump, 74 anni, e il suo peso — lo scorso anno il suo medico lo aveva definito tecnicamente obeso, anche se in salute — lo inseriscono nella categoria più in pericolo. La stessa Melania, a 50 anni, è a rischio di complicazioni.

     

    Per ora il medico Sean Conley scrive che «entrambi stanno bene», e che Trump continuerà a svolgere le sue mansioni da presidente: fonti interne alla Casa Bianca sostengono che, almeno fino a giovedì, non aveva sintomi, ma sarà comunque sostituito in alcune situazioni dal vicepresidente Mike Pence. Secondo il 25esimo emendamento della costituzione americana, ratificato nel 1967, il presidente può trasferire il potere al suo vice per motivi medici. Finora è successo tre volte: nel 1985, quando Ronald Reagan fu sottoposto a colonscopia e lasciò temporaneamente il comando a George H.W. Bush; nel 2002 e nel 2007 quando George W. Bush, per lo stesso motivo, affidò il Paese al suo vice Dick Cheney.

     

     

    trump melania trump melania

    Per tornare al lavoro, Trump avrà bisogno di una settimana senza sintomi e di due tamponi negativi: l'amministrazione utilizza i test rapidi Abbott, che danno un risultato in poche ore. Chiusi alla Casa Bianca, dove dormono in stanze separate, Donald e Melania si ritrovano ora a confrontarsi con un virus che ha colpito circa 7,2 milioni di persone negli Stati Uniti, uccidendone oltre 207 mila. A contagiarli è stata la consigliera del presidente Hope Hicks, che nei giorni scorsi era risultata positiva dopo aver viaggiato senza mascherina sull’Air Force One verso il dibattito di Cleveland e poi verso il comizio di Duluth, in Minnesota.

     

    Proprio l’assenza di precauzioni avrebbe fatto infuriare Melania, spesso indispettita dalle politiche del marito. Giovedì, ad esempio, il presentatore di Cnn Anderson Cooper ha mandato in onda delle registrazioni — effettuate a sua insaputa da Stephanie Winston Wolkoff, ex amica e consigliera che ha appena pubblicato il libro Melania and Me — da cui emerge chiaramente la frustrazione della first lady per il suo ruolo scomodo.

     

    «Dicono che sia complice, che siamo la stessa cosa, che lo sostengo, che non dico o non faccio abbastanza», spiegava a Wolkoff, sfogandosi per le critiche ricevute a causa della durissima politica immigratoria del marito — l’amministrazione è arrivata a separare genitori e figli che avevano attraversato illegalmente il confine con il Messico — ma anche per essere stata costretta a svolgere il ruolo tradizionale della first lady, come i preparativi natalizi.

    MELANIA TRUMP E GLI ADDOBBI NATALIZI MELANIA TRUMP E GLI ADDOBBI NATALIZI

     

    «Mi sto facendo il culo su questa cosa del Natale. Chi se ne frega del Natale e delle decorazioni, ma lo devo fare , no?», chiedeva all’amica, per poi aggiungere: «Io lo faccio, e poi mi chiedono dei bambini separati al confine: ma lasciatemi in pace cazzo. Cosa dicevano di Obama? Io non posso fare nulla. Ho provato a riunire i bambini con le loro mamme, ma non potevo: bisogna seguire i procedimenti e la legge». Da queste parole, sostiene Wolkoff, emerge soprattutto un dettaglio: come Melania fosse combattuta fra il suo senso materno e la necessità di fare ciò che serve all’amministrazione del marito.

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