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    CAPRE E CAPRONI – LA MADRE DI UNO DEI PISCHELLI CHE AD ANAGNI HA PRESO A CALCI UNA CAPRETTA, UCCIDENDOLA, INVECE DI CAZZIARLO LO DIFENDE E CAMBIA VERSIONE: “L'ANIMALE ERA GIÀ MORTO, MIO FIGLIO NON HA FATTO NULLA. L’HANNO SOLO SPINTA” – 12 I GIOVANI IDENTIFICATI, 5 MINORENNI E 7 MAGGIORENNI TRA I QUALI ALCUNI FIGLI DELLA “FIUGGI BENE” – GLI ANIMALISTI: “SONO DEGLI INFAMI” - VIDEO


     
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    1. «CALCI ALLA CAPRETTA? ERA GIÀ MORTA»

    Estratto da “QN – La Nazione”

     

    A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci

    I carabinieri hanno identificato 12 ragazzi presenti alla festa di compleanno in un agriturismo ad Anagni in occasione della quale una capretta è stata uccisa a calci. Due minorenni di Fiuggi sono accusati di aver colpito mortalmente l’animale, altri tre minorenni e sette maggiorenni sono sospettati di istigazione a commettere reato, cioè di avere spronato a proseguire sia chi colpiva la capretta sia l’amico che filmava la scena. Sono tutti ragazzi di Anagni, Fiuggi e Paliano con età che vanno da un minimo di 17 a un massimo di 22 anni.

     

    A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci

    Il ragazzo, dal momento della circolazione del multimediale, si è rinchiuso dentro casa. Almeno questo racconta la famiglia dell’adolescente, che almeno adesso rifiuterebbe l’incontro con qualsiasi persona. «La capretta era già morta, mio figlio non ha fatto nulla. L’hanno spinta, ma era già morta», sono le parole della mamma del ragazzo filmato mentre prendeva a calci l’animale. Inizialmente la versione della donna era quella che la capretta era già agonizzante prima dell’aggressione, ma successivamente la famiglia ha cambiato versione: «Era già morta».

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    2. CAPRETTA UCCISA A CALCI, 12 GIOVANI IDENTIFICATI IN CENTINAIA AL SIT-IN ANIMALISTA: "SONO INFAMI"

    Estratto dell’articolo di Pierangelo Sapegno per “La Stampa”

     

    A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci A ANAGNI UN GRUPPO DI RAGAZZI Uccide una capretta a calci

    I ragazzi che uccidono una capretta. Erano dodici. La cosa più terribile è che l'hanno fatto per divertimento e poi l'hanno condiviso sui social per un mondo fatto come loro, che non ha pietà della vita, di qualsiasi vita. I carabinieri hanno raccolto i nomi di tutti, cinque minorenni e sette maggiorenni, dai 17 ai 22 anni, un gruppo ben mischiato che raccoglie insieme adolescenti qualunque e figli di papà della Fiuggi bene, il figlio dell'assessora, quello dell'alto dirigente in comune, il figlio del poliziotto. Ma questo non conta.

     

    […] Tutti denunciati per maltrattamenti agli animali, i dodici, la maggioranza solo per «istigazione a commettere reato», che è comunque un reato quasi da niente per il nostro codice, come sostiene l'attivista Enrico Rizzi, e la si sfanga facile. Al resto ci stanno pensando loro, gli animalisti, in corteo ad Anagni, non tanti ma abbastanza rumorosi dietro a Rizzi, innalzando foto a colori stampate su decine di manifesti diffusi in piazza, con l'immagine di un adolescente dal sorriso ignaro: «È lui il ragazzo di 17 anni, quello che ha preso a calci la capretta ammazzandola».

    capretta capretta

     

    È l'ultimo capitolo di una vicenda cominciata meno di una settimana fa, in un agriturismo di Anagni dove una cinquantina di ragazzi si erano radunati per la festa di compleanno di un'amica. Dodici ragazzi hanno deciso di rallegrare la serata a modo loro. Con tanto di video. Ne secondo, si vede uno dei ragazzi prendere la rincorsa per colpire a calci l'animale sulla testa, tramortendolo. Gli amici attorno sghignazzano, ridono, lo incitano: «Dai, continua... più forte!».

     

    E quello va avanti, e adesso carica pure la legnata per farle più male, fino a quando la capretta, sfinita dalle botte, crolla a terra esalando l'ultimo respiro. Gli altri sollecitano quello che sta facendo il video a non smettere, a riprendere tutta la scena. Sai che spasso. Ma ai ragazzini non basta ancora così. Si sono divertiti di più a trascinare l'animale su una carriola e poi a lanciarlo da una finestra su un muretto, sempre continuando a riprendere la scena, perché bisogna postarlo sui social, se no che soddisfazione c'è ad ammazzare di botte una capra se non lo fai a vedere a nessuno. […]

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