Estratto dell'articolo di Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera
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Dopo giorni ad alta tensione per le accuse di «interferenza» mosse alle toghe da Palazzo Chigi e dal ministero della Giustizia, ieri è arrivata la risposta dura dell’Associazione nazionale magistrati. Il presidente Giuseppe Santalucia ha denunciato: «È stata colpita al cuore la magistratura». E un documento, votato all’unanimità da tutto il sindacato dei giudici, ha ricordato al governo che «l’Anm ha il dovere di intervenire» perché tra i suoi «alti compiti» c’è la tutela «dei valori di autonomia e indipendenza».
Una reazione che moltiplica le polemiche tra governo e opposizione. Con il leader M5S Giuseppe Conte che sfida Giorgia Meloni: «Mi preoccupa un presidente del Consiglio che, nascondendosi dietro lo schermo delle “fonti Chigi”, conduce un gravissimo attacco ai magistrati che svolgono il proprio dovere, accusandoli di avere addirittura aperto la campagna elettorale per le Europee».
SANTALUCIA ANM
Mentre il vicepresidente del Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, rincara la dose: «La magistratura sta attentando alla Costituzione. E questo non può essere ignorato da chi ha la massima responsabilità di presiedere questa super casta che si ritiene sovrana e intoccabile».
Più che scintille, vere e proprio fiamme quelle di ieri sulla giustizia. Tanto da spingere i capigruppo del Pd, Francesco Boccia e Chiara Braga, a chiedere alla premier Giorgia Meloni «maggior prudenza per non incendiare il clima politico». Perché, dicono, «questo ennesimo scontro con la magistratura indebolisce la nostra Repubblica». «Il presidente dell’Anm ha tutto il diritto di esprimere la posizione della sua categoria — prova a smorzare i toni Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera —. Non ci scandalizziamo per le sue opinioni, ma va chiarito che le leggi vengono fatte in Parlamento, i processi vanno fatti in tribunale e una persona è colpevole quando la sentenza non è più appellabile».
maurizio gasparri foto di bacco
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Il presidente di Anm Santalucia ha respinto questi attacchi: «Schierarsi in maniera faziosa nello scontro politico in vista delle elezioni europee» è un’accusa «gravissima», perché «se un magistrato è fazioso, o politicamente schierato, semplicemente non è un magistrato». E ha aggiunto: «Mi sarei atteso una indagine immediata per disperdere ogni sospetto malizioso, e se era avvenuto qualcosa procedere nei confronti del singolo». E ancora: «Siamo intervenuti portando nel dibattito pubblico critiche argomentate al disegno di legge. Non apparteniamo a nessun partito e interveniamo esercitando un diritto di associazione». Infine sottolinea il «sospetto che si voglia usare la separazione delle carriere e le altre riforme della giustizia come punizione nei confronti della magistratura».
GIUSEPPE SANTALUCIA
Quindi l’accusa al sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, «stimatissimo ex collega, che parla di interferenze del giudiziario nella politica». Se il riferimento è a un’indagine nei confronti di un ministro e a un ordine di formulazione dell’imputazione, «non rinvengo traccia di razionalità istituzionale». Oggi il comitato direttivo centrale dell’Anm torna a riunirsi. Possibile che si prosegua con le accuse incrociate. «È la sagra delle invasioni di campo» dice per Azione Enrico Costa.
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