L’ARTICOLO DEL WASHINGTON POST SULLA TV TRASH E I POPULISTI
HOW TRASHY TV MADE CHILDREN DUMBER AND ENABLED A WAVE OF POPULIST LEADERS
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
IL WASHINGTON POST E LA TV SPAZZATURA DI MEDIASET
"Così la TV spazzatura ha fatto diventare i bambini più cretini e ha favorito un'ondata di leader populisti" Strofinatevi gli occhi, ce l'hanno con noi, e non è uno scherzo, è vecchia paccottiglia della peggiore chiacchiera radical chic, tradotta in inglese e adattata alla bisogna dei tempi.
Ma vedrete che, appena la scoprono, dalle spiagge di Capalbio si diffonderà in pensosi editoriali e talk show tv, si in TV, a spiegare perché siamo diventati così brutti, sporchi, cattivi, fissati con i confini, non accoglienti delle risorse, disumani come Matteo Salvini. Perciò, siccome leggo qualche giornale straniero anch'io, mi avvantaggio e vi racconto.
maria giovanna maglie foto di bacco
Italiani, sappiate che siete diventati berlusconiani perché come il serpente del Libro della Giungla, Mediaset vi ha traviato con veleni terribili e fatture segrete fatte di film, sport, programmi comici, tutte droghe pesanti.
Poi, essere berlusconiani non vi è bastato più, siete diventati Grillini e addirittura alla fine Salviniani perché il morbo si è diffuso, incontenibile. La versione più aggiornata degli analfabeti funzionali, insomma, la pubblica non la Gazzetta di Forlimpopoli, in un giorno in cui la figlia del sindaco voleva giocare a fare la giornalista, ma il Washington Post, tutti in piedi sull'attenti.
berlusconi mediaset
Certo che ne rincoglionisce più il fallimento del globalismo e l'odio per il sovranismo dell'Alzheimer, e sono pronti a tutto, anche a rispolverare le più vecchie e trite polemiche antiberlusconiane, quelle che si usavano per convincere gli elettori del Cav che erano stati drogati di TV, il moloch cattivo che ti succhia il cervello, quelle che venivano utilizzate rabbiosamente per spiegare sconfitte elettorali. Ma qui è peggio, molto peggio, la TV cattiva che ha fatto diventare gli italiani in parte berlusconiani, oggi ha partorito bambini cretini e ha favorito l'ondata di leader populisti.
andrew van dam 1
Non è la pagina dei libri magari di fantascienza del Washington Post, è quella del business, e hai voglia a scrivere apocalitticamente che la democrazia muore nell'oscurità, come recita il sottotitolo della testata dall'inizio dell'era Trrump, la democrazia affoga nel ridicolo, e i media insieme con essa.
Titolo in inglese, a dimostrazione che non scherzo: How trashy TV made children dumber and enabled a wave of populist leaders. Autore Andrew Van Dam, del quale si spiega che prima che al Washington Post ha lavorato per il Wall Street Journal e prima ancora per il Boston Globe. Gradirei referenze dal Wall Street Journal.
Immagine di lancio dell'articolo, tenetevi forte: Monitors at RAI television studios in Rome display Silvio Berlusconi’s message announcing his political debut on Jan. 26, 1994. Ovvero gli schermi degli studi della Rai di Roma mostrano il messaggio di Berlusconi che annuncia il suo debutto in politica il 26 gennaio del 1994
Perché, e qui la finisco con le citazioni in inglese,
maria giovanna maglie
"This is a story about how the lowest common denominator of popular media paved the way for the lowest common denominator of populist politics. And it’s got data. Questa è la storia di come il minimo comun denominatore dei media popolari ha spianato la strada al minimo comune denominatore dei politici populisti"
Sapete come comincia la storia? Comincia con l'apertura delle frequenze italiane che a lungo erano state monopolio della RAI, ma negli anni 80 un canale ostentatamente rozzo e aggressivo chiamato Mediaset riesce a farsi strada nel mercato e si diffonde nel Paese acquistando piccoli canali locali e contrastando la missione educativa della Rai con una dose pesantissima di cartoni, sport, soap opere film e altro genere di intrattenimento leggero..
matteo salvini silvio berlusconi
Sterco del demonio, e si capisce che il nostro autore sente la puzza di zolfo ma prosegue con coraggio nel racconto. All'inizio degli anni 90, 49 italiani su 50 potevano guardare Mediaset, e a metà del Paese questo accesso fu reso possibile in solo 5 anni di tempo. Di qui uno studio di economisti italiani che ha comparato le città che avevano Mediaset fin dall'inizio con quelle che l'hanno avuto più tardi, e così hanno calcolato come pochi anni in più di TV possano plasmare le politiche di una società. Italiani, lo sapevo, i tre signori economisti ci mettono il nome e la faccia, si chiamano, Ruben Durante, Universitat Pompeu Fabra a Barcelona, Paolo Pinotti, Bocconi University di Milano, e te pareva, Andrea Tesei, Queen Mary University di Londra.
MARIA GIOVANNA MAGLIE A UN GIORNO DA PECORA
Hanno analizzato che una maggiore esposizione agli insulsi programmi di Mediaset, tipo Chernobyl, ha dato luogo a un sostegno duraturo ai candidati populisti che esprimano messaggi semplici e diano risposte facili
Qui viene il bello, voi potete aver creduto che tutto ciò abbia ovviamente favorito il fondatore padrone di Mediaset ovvero il noto politico populista ed ex primo ministro Silvio Berlusconi. Ma in parte vi sbagliate, perché i ricercatori sono arrivati a dimostrare che l'effetto non riguarda solo Berlusconi, che ne hanno beneficiato anche i contendenti avversari populisti, soprattutto il MoVimento 5 stelle..
Il diabolico ruolo della televisione nel successo populista sta apparentemente nell'intrattenimento, non nei messaggi politici. Durante il periodo di esposizione maggiore al morbo, infatti, né Mediaset e né Berlusconi facevano ancora politica ma in quegli anni Mediaset offriva quasi tre volte di più di tempo dedicato a film e intrattenimento rispetto alla Rai ed evitava quasi tutte le notizie e i programmi educativi
matteo salvini luigi di maio
A uno verrebbe di dire beh meno male, c'erano già quelli del partito Rai erudire il pupo di sinistra. Invece non è così perché Benjamin Olken, professore al Massachusetts Institute of Technology,che ha praticamente inventato il metodo di analisi usato dal team italiano, sostiene che la ricerca conferma che la TV che non è esplicitamente politica può avere un effetto sulla politica.
GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO CHERNOBYL BY LUGHINO
Com'è questo rigoroso metodo? Semplice, Olken aveva testato la sua teoria già nel 2009 niente meno che in 606 villaggi nell'isola indonesiana di Java, una società notoriamente affine a quella italiana, per dimostrare che più televisione vedi meno sei attivo nella partecipazione alla vita civile.
andrea tesei
Peggio, il guaio comincia presto, e forse bisognerebbe toglierli ai genitori - chiamate gli assistenti sociali - questi bambini che guardano Mediaset e l'hanno guardata negli anni della formazione, perché, come ha spiegato l'economista Durante, crescono meno sofisticati dal punto di vista cognitivo e meno preoccupati dal punto di vista civico rispetto agli altri che hanno visto solo TV pubblica o altra televisione locale.
paolo pinotti bocconi
E noi che abbiamo sempre creduto che la televisione sia soltanto un medium, un mezzo, non un fine, e che tutto dipende da quante ne vedi, di che livello è l'impegno della famiglia, quanto ti forma la scuola... Macché, sentite l'esperto: ogni ora che passa a guardare TV è un'ora in cui non leggi, non giochi all'aperto non socializzi con gli altri bambini, e questo ha effetti a lungo termine sul genere di persona che diventerai..
Com'è che questa ardita teoria non viene sviluppata per internet i social? forse perché le felpette di Silicon Valley sono gli stessi che commissionano queste ricerche progressiste?
Andiamo avanti, implacabili. Hai guardato Mediaset prima di compiere i 10 anni di età? Pronto un test che dice che sai leggere peggio e vai peggio di matematica dei tuoi coetanei non esposti a Mediaset. Perciò non deve sorprendere se è possibile che questi uomini e queste donne siamo stati attratti da Berlusconi e poi dai 5 stelle, cioè dal linguaggio semplice nei discorsi e nell'agenda politica, come spiegano gli economisti.
FOX NEWS
Quando poi Mediaset ha deciso di introdurre anche la parte di news e informazioni, all'inizio degli anni 90 il pubblico dei tossici era conquistato e ha continuato a seguire anche le notizie oltre all'intrattenimento su quelle reti.
Così è stata possibile la vittoria del 1994 di Berlusconi, l'imprenditore trasformatosi in demagogo populista dopo la caduta di governi corrotti da scandali. I vecchi ascoltatori erano incollati alle notizie e hanno creduto a quella campagna. E' un'analisi comparabile a quella fatta nel 2017 per spiegare l'influenza di Fox news nelle vittorie dei repubblicani, e te pareva anche in questo caso
ruben durante
In Italia, conclude l'articolo, non è che la televisione abbia creato elettori più conservator, li ha resi più vulnerabili ai messaggi contro l'establishment favoriti dai leader populisti del Paese di tutte le correnti politiche. Prima Berlusconi ha beneficiato del declino nella conoscenza dell'impegno civile, poi dal 2013 altri ne hanno preso il posto e il ruolo
Se ne avete ancora la capacità e il vostro cervello non è stato completamente offuscato dall' aver di recente rivisto Pretty Woman, una possibilità di risposta a questo articolo, e al dotto studio dei tre ricercatori italiani, lo avete. Ve lo ricordate il pernacchio di eduardiana memoria? Era prima dell'era Mediaset, è sempre valido.
ruben durante 1 paolo pinotti bocconi 1 andrew van dam andrea tesei 1